Su quali tipologie di turismo tematico “investono” gli italiani?

Di Katerina Karsiotis

La Toscana, prima meta italiana di enoturismo prediletta dai clienti dei tour operator internazionali, occupa giustamente il primo posto, seguita dal Piemonte. La Sicilia è stata annunciata come una nuova e promettente destinazione enologica.

E’ questo il principale risultato ottenuto da un’indagine condotta da Risposte Turismo sugli enotour operator esteri che propongono l’Italia come “terra promessa” per quanto riguarda il vino e le azioni parallele ad esso collegate.

Un’approfondita indagine di Risposte Turismo, che per la prima volta ha analizzato il settore dell’enoturismo dal punto di vista di un tour operator estero, mostra un crescente interesse all’estero per le destinazioni italiane (55%). Dati confermati sulle prenotazioni di wine tour in Italia negli ultimi mesi rispetto ad altri paesi concorrenti, solo il 10% dei tour operator ha registrato altri paesi con una crescita superiore all’Italia.

I tour operator concordano (85%) sulla crescente tendenza a spendere di più per questo tipo di viaggio, che sottolinea l’importanza di questo segmento del turismo e del reddito nella regione italiana.

La Toscana è in testa alla classifica generale delle preferenze dei turisti stranieri con il 53% dei voti, davanti al Piemonte (29%), seguita da Sicilia e Veneto (5% ciascuno). La Toscana guida anche la classifica dedicata all’esclusività delle destinazioni enologiche (39% di preferenza) e al rapporto qualità-prezzo (24%). Tra le mete che hanno suscitato interesse spicca la Sicilia, seguita da Piemonte e Puglia.

La nuova indagine di Risposte Turismo evidenzia anche i volumi di questo particolare segmento turistico in Italia. Un quarto degli operatori è tornato ai livelli precedenti al 2019 in termini di vendite di tour e si prevede che un ulteriore 55% raggiungerà questo obiettivo entro il prossimo anno. Il 68% concorda sul fatto che le esperienze enologiche virtuali siano una tendenza temporanea.

Sul versante della sostenibilità, i clienti internazionali non esprimono richieste particolari, ma apprezzano l’attenzione una volta giunti a destinazione, soprattutto nei metodi di produzione (biologico, naturale, ecc.) e nell’approvvigionamento (a km zero).

Come apprezzato il ruolo fondamentale per la selezione e la proposta di buone pratiche dell’offerta enoturistica italiana e per la continua attenzione a questi aspetti.

L’indagine evidenzia inoltre alcune aree di miglioramento del sistema enoturistico italiano. Il 37% dei tour operator segnala una mancanza di coordinamento tra i fornitori, mentre il 29% considera molto limitati i servizi e le attività offerte da un’azienda vinicola.

Altre aree di miglioramento identificate sono la presentazione ancora debole di Internet e l’assenza di servizi online per i turisti (disponibilità, prenotazione, negozio online).

Inoltre, nessuno dei tour operator intervistati ha giudicato inadeguata la qualità del prodotto enoturistico italiano.

Il crescente interesse per le destinazioni enoturistiche italiane evidenzia un aspetto chiave per continuare ad aumentare la competitività di questo particolare segmento in Italia, anche se attualmente sta performando meglio di altri paesi, ha affermato Anthony La Salandra, Direttore del Turismo di Risposte.

“Con la Toscana confermata top wine destination attraverso approfonditi studi, spiccano le regioni che generano nuovo o maggiore interesse da parte dei tour operator e dei loro clienti: la Sicilia su tutti i mercati, il Piemonte soprattutto per gli europei e la Puglia per gli americani, seguita dal Friuli. -Venezia Giulia e Veneto. Un aspetto interessante, infine, è la prevalenza di itinerari e proposte che interessano più regioni italiane a sottolineare l’importanza della cooperazione nello sviluppo di un prodotto enoturistico che vada oltre i confini di una singola regione”.

Maura Pirlo

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