Norman Atlantic: “Siamo scappati dall’inferno”

I momenti da incubo vissuti sulla nave in fiamme sono descritti dai sopravvissuti al naufragio di Ilia…

Scioccanti sono i momenti che i sei Helios hanno vissuto sulla nave in fiamme Norman Atlantic e sono stati letteralmente salvati dall’inferno delle fiamme e dei mari in tempesta, lottando per restare in piedi e salvati, mentre le loro famiglie stavano vivendo l’agonia della vita. dalla propria gente.

Le informazioni fino a ieri sera erano che Panagiotis Koumoukelis di Amaliada e sua moglie Varvara Lefa, Haris Lykotomaros anche lui di Amaliada, Thanasis Fermantzis di Roviata, Regina Theofili di Amaliada hanno lasciato la nave sani e salvi con il marito britannico e Panagiotis Asimakopoulos di Amaliada che è un marinaio su bordo.

Thanasis Fermantzis fu uno dei primi a scendere dalla nave in fiamme e poi portato in Italia da dove sarebbe dovuto rientrare in aereo. Ieri sera è stata soccorsa anche Varvara Lefa, mentre ieri mattina sono stati soccorsi anche Regina Theofili, di Amaliada, e suo marito, l’ostacolista britannico Nick Channing-Williams.

Colpisce la testimonianza di Varvara Lefa, che si è letteralmente salvata la vita e ha parlato al quotidiano “Patris”: “Siamo fuggiti dall’inferno…” sono state le sue prime parole e ha descritto le terribili condizioni sulla nave mentre erano in attesa. salvali, denunciando tragici difetti e omissioni:

“Erano le 5:30 quando abbiamo sentito delle voci dalla cabina accanto. Fino ad allora non è stato fatto alcun annuncio. Le sirene hanno suonato alle 05:40, quando metà della nave è stata avvolta dalle fiamme e i suoi pavimenti in fiamme. Siamo corsi sul ponte che è la reception e letteralmente il pavimento era esposto e in fiamme, i nostri piedi stavano bruciando. Subito dopo siamo saliti sul ponte. Eravamo soli a cercare giubbotti di salvataggio, niente barca, mancanza di corrente, niente acqua nel tubo…

Il vento soffiava alle 10 Beaufort e pioveva incessantemente. Bagno e asciugo cinque volte. Quando ero su un ponte e una finestra è andata in frantumi in una frazione di secondo, sono stato salvato dall’acqua lanciata dai vigili del fuoco. Inaliamo veleno senza fine. E ovviamente niente di quello che dicono è vero. Mentre eravamo in quella nave infernale in fiamme, non avevamo acqua, cibo, coperte, medicine. Sono stato salvato domenica notte in elicottero e portato alla Minoan Lines. Lì le persone ci hanno davvero aiutato. Di giorno usciva anche mio marito e per fortuna tornavamo. Speriamo che nessuno sperimenti quello che abbiamo vissuto noi…”.

Fonte: www.patrisnews.com

Ludovico Schiavone

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