Non far entrare i bambini nel ristorante? RazzistA! ha detto lo chef italiano stellato Michelin

Non scherzare con i nostri passeggini qui, calma i bambini in modo che non gridino, si blocchino, saltino o corrano per il luogo. E se devi portarlo qui, assicurati che non si schiacci. Questo è più o meno l’insieme di regole che il caffè Martha’s Kitchen di Praga ha recentemente stabilito per le famiglie con bambini.

Questa azienda non vieta l’accesso ai genitori con figli, ma scrive le regole che i genitori con figli sono tenuti a rispettare. Un certo numero di genitori erano arrabbiati, anche se il bar ha spiegato le sue azioni come uno sforzo per prevenire potenziali incidenti e lesioni. Ma la questione se i bambini possono entrare nei ristoranti non è una questione che si pone solo nella Repubblica ceca.

La celebre chef Ilaria Vinciguerra, già stella Michelin e proprietaria dell’omonimo ristorante italiano a Gallarate, nel varesotto, ha recentemente commentato al quotidiano francese La Repubblica: “È assurdo che i bambini non siano ammessi in alcuni ristoranti. Penso che questa sia una scelta molto razzista”, ha detto Vinciguerra, aggiungendo che nei suoi 23 anni di lavoro nel settore della ristorazione, non aveva mai visto un bambino diventare indisciplinato.

“Secondo la mia esperienza, se cucinano secondo i loro gusti, che sia pasta sott’olio o patate al forno, i piccoli stanno tranquilli. Sta ai genitori abituarsi ad andare al ristorante, sta a noi ristoratori fare in modo che si sentano il meglio possibile.”

Allo stesso tempo, lo chef ha invitato i colleghi ad “aprire le porte ai bambini, che sono il nostro futuro. E smettono di essere falsi moralisti.” Lo infastidiva anche il fatto che mentre ai bambini era vietato entrare in un luogo, lo stesso non valeva per gli animali domestici.

«I bambini non sono ammessi in alcuni ristoranti, mentre i cani, per esempio. Amo gli animali e ho tre cani, ma sono anche genitore e una cosa del genere è inimmaginabile. Stiamo capovolgendo il mondo: non possiamo trattare i cani come bambini e viceversa. Nel mio ristorante entrano solo cani di piccola taglia e solo se abituati a non abbaiare continuamente.’

Xaviera Spina

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