“Mi hanno toccato il seno tre volte e mai più mentre giocavo a calcio in Italia”, ha detto il tifoso dello Slavia

Ama il calcio e per questo lo Slavia. Ma dopo la schifosa esperienza di Europa League alla Roma, non vuole più sentir parlare di trasferte di calcio. “È terribile, non guarderò mai più il calcio in Italia”, ha detto un tifoso che è andato a Roma con il suo compagno per visitare la famosa città e vedere i suoi amati slavi sul server eFotbal.cz. Quando è entrata nello stadio le è successo tre volte, qualcuno le ha toccato il seno per tre volte. Il fatto che fossero donne, sia organizzatrici che poliziotte, non ha cambiato la spiacevole esperienza.

È stato riferito che l’ingorgo era iniziato molto prima della partita, il viaggio verso lo stadio con altri tifosi è durato quattro ore e mezza. Gli autobus procedevano a passo di lumaca, l’aria irrespirabile distruggeva i tifosi. Poi, quando il pullman è arrivato allo stadio, invece di sentirsi a proprio agio è emerso il disagio.

“Il primo è il controllo dei biglietti, seguito dal primo processo. Il terzo controllo è stato effettuato ai tornelli, dove gli organizzatori hanno verificato se avevamo non solo i biglietti, ma anche le carte d’identità. Successivamente gli organizzatori e poi la polizia si persero in un altro incidente. Tre donne diverse mi hanno toccato il seno. All’ultimo controllo mi sono anche tolto le scarpe.” descrive lo spiacevole momento in cui un tifoso non ha rivelato il suo nome, ma gli editori di efootball conoscevano la sua identità.

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Anche così ha ammesso che durante la partita non tutti i tifosi dello Slavia si sono comportati secondo le regole. “I bicchieri volarono in aria, alcuni pieni di urina. Per fortuna non mi colpirono.” tirò un sospiro di sollievo. Almeno poteva gestire questo. Il suo cuore peggiorò ancora di più quando, anche dopo la partita, persone vestite pesantemente si affollarono nel settore di supporto slavo. Ci sono volute più di due ore per arrivare dallo stadio. “All’inizio almeno andavano lì e vendevano acqua. Poi non c’era più niente e la gente aveva paura.” a dimostrazione del fatto che anche dopo la partita c’era ancora molta delusione tra i tifosi.

Segue un’altra ispezione, la perquisizione dello zaino. “Ho provato a parlare in inglese con gli organizzatori, ma facevano finta di non capire. C’è chi ha la nausea per la cotta, per fortuna i tifosi restano solidali tra loro. E invece ci sentiamo animali. È stata la peggiore esperienza che abbia mai avuto nel calcio. Non andrò mai più in Italia a gareggiare.” promettere. La sconfitta per 0:2 sembrava dargli meno fastidio a Roma…

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Xaviera Spina

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