Circa 200 casi confermati e più di 100 casi sospetti di vaiolo delle scimmie sono stati identificati finora al di fuori dei paesi in cui si diffonde solitamente, ha affermato oggi un funzionario dell’Organizzazione mondiale della sanità, invitando i paesi a prestare attenzione alla malattia infettiva.
Parlando durante un briefing online, l’epidemiologa senior dell’OMS Maria Van Kerchove ha osservato che finora sono stati identificati casi in più di 20 paesi non endemici, aggiungendo che l’agenzia prevede che il numero aumenterà.
“Ci auguriamo che possano essere identificati più casi. Chiediamo ai paesi di intensificare il monitoraggio… Questa è una situazione che può essere mitigata. “Sarà difficile, ma questa è una situazione limitata ai paesi non endemici”.
Il virus continua a diffondersi
Spagna, Regno Unito e Portogallo sono i paesi con il maggior numero di focolai recenti di infezioni virali normalmente lievi al di fuori delle aree considerate endemiche, in alcune parti dell’Africa occidentale e centrale.
Oggi, le autorità sanitarie spagnole hanno annunciato 25 nuovi casi di vaiolo nelle scimmie, portando il numero totale di infezioni a 84 in uno dei principali focolai della recente epidemia. Il ministero della Salute ha anche annunciato che si sono verificati 73 incidenti sospetti.
Il ministro della Salute Carolina Darias ha dichiarato mercoledì che la Spagna acquisterà il vaccino contro il vaiolo come parte della fornitura generale di vaccini in Europa e ha confermato che il ceppo dell’Africa occidentale, che ha un tasso di mortalità di circa l’1%, è stato trovato in Spagna.
Il Portogallo ha confermato oggi nove nuovi casi di vaiolo nelle scimmie, portando il totale a 58. L’autorità sanitaria portoghese, DGS, ha annunciato che il paese sta adottando misure per creare una scorta di vaccini attraverso meccanismi europei e sta valutando la possibilità di vaccinare i contatti dei casi confermati. e operatori sanitari.
“In Italia ci sono stati dieci casi di vaiolo nelle scimmie. “Abbiamo monitorato sei casi a Spalantsani e abbiamo visto che c’erano già segni di miglioramento”, ha detto il professor Francesco Vaia, direttore dell’Ospedale per le malattie infettive Lazaro Spalantsani di Roma.
Parlando con corrispondenti esteri in Italia, il professor Vaia ha aggiunto che “occorre attenzione, ma non c’è motivo di particolare preoccupazione” e che “solo i pazienti dovrebbero essere isolati, non coloro che sono stati in contatto con loro”. “Nel caso di contatto con il paziente – spiega il professore – basta controllare la comparsa di eventuali sintomi”.
Il direttore dell’ospedale, Spalantsani, ha anche affermato che “il ministero italiano, che ha deciso di fornire il vaccino per motivi preventivi, sta andando bene”, ma in questa fase non considera la necessità di una campagna di vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie.
Il vaiolo, una lieve infezione virale, è endemico in paesi africani come Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo e Nigeria. I recenti focolai in paesi non endemici hanno sollevato preoccupazioni. Si ritiene che il ceppo mondiale abbia un tasso di mortalità di circa l’1%, sebbene siano disponibili vaccini e trattamenti efficaci.
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