La vita nel monastero, l’incontro con Sari e il cammino verso la vittoria (video)

Il 2021 sarà un anno da sogno per Jorginho. Il carismatico centrocampista italo-brasiliano è entrato nella storia conquistando, in pochi mesi, da protagonista assoluto, la Champions League con il Chelsea e poche settimane dopo l’EURO con la squadra azzurra. Il centrocampista della nazionale, uno dei più completi che abbiamo visto negli ultimi dieci anni di calcio europeo, è – meritatamente – nella lista dei candidati al “Pallone d’Oro” e, secondo gli addetti ai lavori, è uno dei big favoriti per questa importantissima discriminazione.

Da un monastero in cima all’Europa

Ma la strada verso la vetta è piena di ostacoli. Jorginho è nato e cresciuto in Brasile e il suo talento per il calcio è evidente fin dalla tenera età. All’età di 15 anni arrivò in Italia con un gruppo di altri ragazzi talentuosi scoperti da un agente italiano con legami nel paese del caffè. Non aveva un soldo e dove alloggiare nelle ore in cui non si allenava nelle infrastrutture del Verona era il problema più grande. La soluzione venne data dopo pochi giorni e il ragazzino si ritrovò improvvisamente in… un monastero, sotto il rifugio di monaci cattolici che accettarono di prendersi cura di lui.

Nel processo, Jorginho ha eseguito un incredibile trucco con la palla, lasciando tutti senza parole. La massaggiatrice non poteva credere ai suoi occhi e ha chiamato tutti quelli che conosceva per raccontare loro la notizia. Il Verona però non ha potuto inserirlo nel suo potenziale a causa delle restrizioni per chi non ha la cittadinanza italiana. È qui che è nata l’idea di fondare un monastero.

Il giovane non può vivere una vita normale da eremita nelle strutture del club, ma gli allenatori hanno chiarito che il suo talento non può essere perso. Quindi succederà a Verona, ma non sembra che dovrebbe essere lì.

Le condizioni sono pessime. L’acqua della doccia è quasi sempre fredda e la borsa è vuota. Jorginho non aveva nemmeno i soldi per la colazione. Teneva il resto in tasca per chiamare sua madre, che era in Brasile. L’agente gli ha dato i soldi. A volte 20, a volte 50 euro, tutto quello che può e vuole dare.

Incontro con Maurizio Sarri

Ma Jorginho è determinato a farcela. Il ragazzo che ammirava la leggenda del calcio rumeno, Giorgi Hadji (i suoi amici lo chiamavano Hadjinio), ha continuato a fare miracoli con la palla e nel 2007 è arrivata la sua grande opportunità. L’allenatore del Verona nella prima metà di questa stagione è stato Maurizio Sarri che ha chiesto alla dirigenza di vedere che tipo di giocatori ci fossero nel settore giovanile.

L’attuale allenatore della Lazio ha visto il giovane centrocampista ed è rimasto molto contento. L’acqua è entrata nel solco. Qualche anno dopo Sarri e Jorginho si incontrarono al Napoli e quando il toscano subentrò al Chelsea, lui lo portò a Londra. Il resto è storia.

Naturalizzazione, reazione e giustificazione

Giocherà per la Nazionale italiana per la prima volta nel 2016, dopo aver ottenuto la cittadinanza italiana. Molti allora reagirono sostenendo che non era italiano e non aveva il diritto di indossare la mitica maglia azzurra. Dopo pochi mesi si erano ingoiati la lingua, mentre qualche anno dopo Jorginho aveva portato l’Italia sul tetto d’Europa. Al momento nessuno ha osato interrogarlo. Il Pallone d’Oro attende.

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Da un monastero in cima all’Europa

Ma la strada verso la vetta è piena di ostacoli. Jorginho è nato e cresciuto in Brasile e il suo talento per il calcio è evidente fin dalla tenera età. All’età di 15 anni arrivò in Italia con un gruppo di altri ragazzi talentuosi scoperti da un agente italiano con legami nel paese del caffè. Non aveva un soldo e dove avrebbe abitato quando non si allenava nelle infrastrutture del Verona era il problema più grande. La soluzione venne data dopo pochi giorni e il ragazzino si ritrovò improvvisamente in… un monastero, sotto il rifugio di monaci cattolici che accettarono di prendersi cura di lui.

Nel processo, Jorginho ha eseguito un incredibile trucco con la palla, lasciando tutti senza parole. La massaggiatrice non poteva credere ai suoi occhi e ha chiamato tutti quelli che conosceva per raccontare loro la notizia. Il Verona però non ha potuto inserirlo nel suo potenziale a causa delle restrizioni per chi non ha la cittadinanza italiana. È qui che è nata l’idea di fondare un monastero.

Il giovane non può vivere una vita normale da eremita nelle strutture del club, ma gli allenatori hanno chiarito che il suo talento non può essere perso. Quindi succederà a Verona, ma non sembra che dovrebbe essere lì.

Le condizioni sono pessime. L’acqua della doccia è quasi sempre fredda e la borsa è vuota. Jorginho non aveva nemmeno i soldi per la colazione. Teneva il resto in tasca per chiamare sua madre, che era in Brasile. L’agente gli ha dato i soldi. A volte 20, a volte 50 euro, tutto quello che può e vuole dare.

Incontro con Maurizio Sarri

Ma Jorginho è determinato a farcela. Il ragazzo che ammirava la leggenda del calcio rumeno, Giorgi Hadji (i suoi amici lo chiamavano Hadjinio), continuò a fare miracoli con la palla e nel 2007 arrivò la sua grande opportunità. L’allenatore del Verona nella prima metà di questa stagione è stato Maurizio Sarri che ha chiesto alla dirigenza di vedere che tipo di giocatori ci fossero nel settore giovanile.

L’attuale allenatore della Lazio ha visto il giovane centrocampista ed è rimasto molto contento. L’acqua è entrata nel solco. Qualche anno dopo Sarri e Jorginho si incontrarono al Napoli e quando il toscano subentrò al Chelsea lo portò a Londra. Il resto è storia.

Naturalizzazione, reazione e giustificazione

Giocherà per la Nazionale italiana per la prima volta nel 2016, dopo aver ottenuto la cittadinanza italiana. Molti allora reagirono sostenendo che non era italiano e non aveva il diritto di indossare la mitica maglia azzurra. Dopo pochi mesi si erano ingoiati la lingua, mentre qualche anno dopo Jorginho aveva portato l’Italia sul tetto d’Europa. Al momento nessuno ha osato interrogarlo. Il Pallone d’Oro attende.

Maura Pirlo

"Secchione di pancetta. Orgoglioso secchione di Twitter. Piantagrane. Studioso di cibo freelance. Devoto drogato del web."

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