La calciatrice Ališa Lehmann influenza su Instagram | Sport

Alicia Lehmann ha 12 milioni di follower su Instagram, ma “l’attenzione per i motivi sbagliati” la infastidisce.

Lunedì a Parigi, la FIFA ha annunciato il miglior giocatore individuale per il 2022. Il miglior calciatore è Lionel Messi e la migliore calciatrice Alesha Putellas di Barcellona, tuttavia, si parla molto meno di quanto meriti, ovvero non è neanche lontanamente influente su Instagram come alcuni dei suoi coetanei. Ad esempio, la calciatrice svizzera Alicia Lehmann ha sei volte più follower sui social network (12 milioni, come Novak Djokovic), e non si può nemmeno dire che siano nella stessa “classe” in senso sportivo.

Ciò ha turbato anche il calciatore dell’Aston Villa, che fino a poco tempo fa aveva una relazione con il calciatore dello stesso club, Douglas Luiz, il quale in un podcast lamenta di “conoscerlo” solo da Instagram, dove spesso posta più foto gratis e quindi diventa più una persona influencer piuttosto che impegnarsi seriamente nello sport.

“Quando non pubblico foto dal campo per una settimana, dicono ‘non gioca’. Per me è difficile perché mi alleno tutti i giorni, come tutti, gioco tutti i fine settimana, ma tutti hanno fatto la mia immagine. Sono una vera calciatrice lavoro sodo ogni giorno e voglio essere la migliore versione di me stessa voglio mostrare al mondo che le donne possono avere successo nel calcio“, ha detto Alicia Lehmann e guardando indietro a Instagram: “È fantastico che così tante persone mi seguano, ma non ci penso tutti i giorni.”

Il calciatore svizzero ha affermato di non credere che nemmeno nei “prossimi cento anni” ci sarà un calcio maschile e femminile uguale, ma spera che otterranno comunque il rispetto che meritano. “In Svizzera, ad esempio, il 90% delle calciatrici lavora oltre al calcio. Non credo che possiamo confrontare il calcio maschile e quello femminile perché ci vedono in modo diverso”, ha detto Ališa e ha concluso:

“La gente pensa poco al calcio femminile e questo è un problema. Ora ci sono i social e aiutano quelli come me, ora vedono che giochiamo anche a calcio. Quando arrivano alla prima partita di solito dicono che non è proprio così male, sono sorpresi perché hanno pregiudizi”.

Daniele Folliero

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