È un caso strano che sta facendo scalpore in questi giorni in Italia: l’insegnante di italiano Cinzia Paolina De Lio si è rivolta alla Corte Suprema per impugnare il suo licenziamento. Lì si scopre che spesso è assente senza motivo. Francesca B., ex studentessa del liceo di Chioggia, ha detto al quotidiano italiano “La Repubblica“Che vede il suo insegnante solo dieci giorni durante l’anno scolastico. De Lio è comparso qualche giorno fa in lunga malattia. Ci sono diversi insegnanti supplenti e talvolta agli studenti è addirittura permesso di tornare a casa presto. La direzione della scuola sembra essersi dimessa e nessuno interviene.
Ha denunciato la malattia 67 volte
L’insegnante ha ricevuto uno stipendio per 24 anni ma ha lavorato solo per circa quattro anni. Durante il periodo in cui era senza licenza, si dice che abbia conseguito diversi titoli, tra cui storia medica, criminologia, terapia animale e controllo dei parassiti. Si dice anche che abbia studiato pianoforte.
Solo tra il 1 settembre 2001 e il 30 giugno 2021 De Lio ha ricevuto un permesso per malattia 67 volte. I rispettivi periodi di malattia durano tra 40 e 180 giorni. Negli altri giorni richiede un congedo straordinario per motivi personali o per perfezionamento. Esce anche per prendersi cura dei bambini o dei genitori malati. Insieme al congedo di maternità e al divieto di lavorare durante la gravidanza, si registra un numero di giorni di assenza molto elevato ma “seppur legale”, come affermato nella decisione della Corte di Cassazione di Roma. Il caso è finito in tribunale perché De Lio ha svolto il suo lavoro didattico in più giorni di persistente e assoluta incompetenza e inappropriatezza d’aula, come hanno affermato i giurati.
Non conosceva i suoi studenti
“Non ha mai seguito il programma, non spiegava niente e non aveva nemmeno i libri di testo”, ha raccontato l’ex studente, “Non ha mai avuto contatti con noi e spesso veniva confuso con i nostri nomi perché non ci conosceva. ci ha spiegato: “Non è niente, ma misteriosamente abbiamo tutti preso voti buoni o eccellenti. Ho il sospetto che si senta in colpa e stia cercando di proteggersi in questo modo”. Dopo le proteste studentesche, nel 2017 è stata effettuata un’ispezione della scuola durata tre giorni. Si è scoperto che l’insegnante di filosofia e storia era sempre occupato con il cellulare e non portava i libri di testo necessari per le lezioni. De Lio viene licenziato e presenta ricorso. Il caso è arrivato fino alla Corte Suprema italiana, che ora ha confermato la legalità della rescissione.
Rispondendo alle domande dei media, De Lio ha detto di voler raccontare “la storia vera”. Ha chiesto però pazienza perché era in vacanza al mare.
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