Dentro e fuori: la –nuova– breccia della NATO nel disastro dell’Asia Minore

PROBLEMA

Negli ultimi giorni ci siamo confrontati con un clima di comunicazione favorito dall’emergere della candidatura di Stefanos Kasselakis a presidente di SYRIZA. Ma perché ci preoccupiamo? E, soprattutto, perché alcuni “pensionati” di SYRIZA sono preoccupati? Solo perché il processo è aperto. Durante il processo congressuale, la richiesta di una presidenza monopartitica era un equilibrio paritario tra i partiti. Ora è aperto a fattori che sfuggono al controllo della macchina del partito, che comprensibilmente è diventata debole e quasi inutile. ND l’ha sperimentato due volte (nel 2009 con Antonis Samaras e nel 2016 con l’attuale primo ministro Kyriakos Mitsotakis). Forse è giunto il momento di mettere alla prova il meccanismo partitico di SYRIZA.

INCIDENTE

La NATO è un’organizzazione la cui burocrazia mira a eliminare potenziali attriti tra i suoi 31 paesi membri. O il comando dell’esercito della NATO con sede a Izmir non se ne è accorto oppure gli operatori degli account dei social media LANDCOM a Izmir stanno semplicemente trollando. Tramite “X” (ovvero l’ex Twitter) LANDCOM augura “Buona Giornata della Vittoria e Giornata delle Forze Armate turche al nostro Paese ospitante”. In questo modo, ovviamente, la NATO si stava essenzialmente congratulando con la Turchia per la vittoria del 1922 sulla Grecia, culminata nel disastro dell’Asia Minore. La cosa fastidiosa di questo caso è che LANDCOM ha commesso lo stesso errore l’estate scorsa, quando è stata costretta, dopo una reazione negativa da parte della Grecia, a rimuovere il post di congratulazioni. Ieri, tuttavia, l’inviato greco presso l’Alleanza si è recato al Segretariato della NATO a Bruxelles.

AVANZARE

Il premier italiano Giorgia Meloni è arrivato oggi ad Atene dove incontrerà Kyriakos Mitsotakis su una serie di temi. Al centro dell’agenda le sfide comuni ai due Paesi, in particolare l’immigrazione e l’economia, ma altrettanto importanti sono i contatti tra Atene e Roma sulle questioni energetiche. L’Italia è un grande paese del sud e l’incontro tra i due leader è stato ritardato prima delle due elezioni in Grecia. Nel settore energetico, all’inizio del 2019 è in fase di sviluppo un accordo per la connessione elettrica, che la Grecia vuole accelerare per aumentare le esportazioni verso l’Italia. L’obiettivo è, se possibile, che la Grecia inizi a funzionare non solo come hub ma anche come produttore di energia. Da parte italiana si prevede che venga chiesta una posizione comune per proseguire la sospensione del Patto di stabilità fino alle elezioni europee di giugno. Resta inteso che il signor Mitsotakis ha richiesto discussioni a livello di leadership sulle nuove norme fiscali e quindi sono stati presi contatti rilevanti anche con la signora Meloni. Per quanto riguarda l’equipaggiamento, l’Italia era già consapevole del suo interesse a partecipare alla costruzione delle nuove corvette PN, ma allo stato attuale questa particolare questione non è ovviamente una priorità.

POSTO

Toledo, Spagna, dove le ultime 24 ore si sono svolte a rotazione nella sessione informale dell’Unione Europea. Il Ministro degli Affari Esteri Giorgos Gerapetris e il Ministro della Difesa Nazionale Nikos Dendias. La situazione si stava facendo molto seria e agosto non stava andando bene per l’Europa, soprattutto dopo il rovesciamento del governo anche in Gabon. Unione Europea. il paese è nel mezzo di una guerra in Ucraina e del crollo dei governi filo-occidentali nell’Africa occidentale, poi in Mali, Burkina Faso, Niger e ora in Gabon. Anche il Golfo di Guinea è un punto importante per la Grecia perché è una zona di scalo e di attività per la flotta greca. Se si aggiunge il rischio di una crisi alimentare derivante dal crollo dell’accordo sui cereali, si realizza che l’Ucraina e l’Africa occidentale sono “più vicine” di quanto sembri. E, naturalmente, non dimenticare che la Turchia ha compiuto molti sforzi preparatori diplomatici in tutti questi paesi.

QUEL ATTACCO

Un velo di paura copriva ieri il centro di Atene. “Se ci sono sacche di male che vogliono che il ghetto di Atene e lo Stato coordinato non intervengano, mi scontrerò”. Queste non furono le parole pronunciate da un vendicatore mascherato, e certamente non furono quelle del Ministro per la Protezione dei Cittadini che, purtroppo, stava lentamente abbandonando la lotta alla criminalità. Queste sono le parole di Kostas Zachariadis (SKAI), il candidato sindaco di Atene con SYRIZA. Poi Zachariadis ha aggiunto che non lascerà che i gruppi di estrema destra “monopolizzino il problema” della criminalità ma si recheranno nei quartieri degradati “per la sicurezza collettiva e individuale”. Ne avrebbero discusso fino alla fine.

Maura Pirlo

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