Il gruppo acquistava i cani da allevamenti slovacchi e li rivendeva in Italia con certificati falsi.
La polizia italiana ha arrestato un giro di contrabbando di cuccioli che importava illegalmente gli animali nel paese da “fattorie di sfruttamento” in Slovacchia e li rivendeva come animali domestici con certificati genealogici falsi.
Il gruppo pagava tra i 30 e i 100 euro per ogni cucciolo e li rivendeva in Italia per una cifra compresa tra 1.000 e 1.800 euro.
La polizia di Rimini, che sta conducendo le indagini, ha affermato che il gruppo è specializzato nell’importazione illegale di animali domestici in Italia, con particolare attenzione a razze come Bulldog francesi e Barboncini toy.
Raccolto oltre un milione di euro
Il gruppo ha una base in Slovacchia, dove gli italiani prelevano i cuccioli dalle fattorie o dai mercati settimanali, ha aggiunto la polizia in una nota.
Per tenere gli animali vengono utilizzate due gabbie: una nella città slovacca di Nitra e un’altra a Napoli. La polizia ha anche trovato prove che persone senza qualifiche veterinarie avevano dato ai cuccioli microchip acquistati in Asia, mentre erano stati creati falsi documenti genealogici per trasmettere i cani.
Molti cuccioli muoiono a causa degli abusi prima di arrivare in Italia. La polizia di Rimini ha affermato che la rete del traffico di esseri umani ha guadagnato più di un milione di euro dalle attività illegali.
La polizia invita il pubblico a contattarli se teme di essere vittima di una frode nell’acquisto del proprio animale domestico.
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