Gli scrittori e gli attori di Hollywood sono in sciopero, ed è per questo che l’80esimo festival cinematografico di Venezia di quest’anno è un po’ strano, un po’ come quello di tre anni fa durante la pandemia di coronavirus. La differenza è che dal 30 agosto al 9 settembre le mascherine non saranno obbligatorie e i cinema saranno pieni.
Lo sciopero a Hollywood significa che molti dei film più importanti dell’anno saranno proiettati a Venezia e non ci saranno star del cinema sul tappeto rosso. Un esempio è il caso di “Maestro” di Netflix, un film biografico sul famoso direttore d’orchestra ebreo Leonard Bernstein, diretto da Bradley Cooper. Questo è il suo secondo lungometraggio dopo il successo del blockbuster A Star is Born, presentato in anteprima a Venezia nel 2018.
Verranno proiettati anche il nuovo thriller di David Fincher The Killer, con Michael Fassbender e Tilda Swinton, e Poor Things, una nuova versione di Frankenstein diretta da Yorgos Lanthimos (The Favorite, 2018) e con Emma Stone e Mark Ruffalo. ruolo.
Il sindacato degli attori SAG-AFTRA e del VGA che unisce gli sceneggiatori ha vietato ai suoi membri di promuovere il cosiddetto. “produzioni di successo”, ovvero film prodotti dai principali studi cinematografici o dalle principali piattaforme di streaming. Il sindacato ha infatti litigato con loro per un nuovo contratto. (Netflix ha prodotto Maestro e The Killer, e Searchlight, una divisione della Disney, ha prodotto Poor Things.)
Il dramma “Challengers”, con Zendaya e diretto da Luca Guadagnini (“Hidden Love”, 2017), avrebbe dovuto debuttare quest’anno al Festival di Venezia, ma è stato cancellato a causa di uno sciopero e non sarà proiettato fino al prossimo anno.
Ma il sindacato SAG-AFTRA ha concesso esenzioni temporanee ad alcune produzioni indipendenti affinché potessero promuoversi a Venezia e attirare l’attenzione dei distributori.
Adam Driver, che interpreta il leggendario costruttore automobilistico italiano Enzo Ferrari, è quindi atteso a Venezia nel film “Ferrari”, la nuova opera biografica del regista Michael Mann (“Vrelina”, 1995).
Saranno presenti anche Priscilla Presley e Sofia Coppola, che presenteranno la pièce di Coppola “Priscilla”, la storia della moglie adolescente di Elvis raccontata dal suo punto di vista. Priscilla è interpretata da Kaylee Spaney nel film, mentre Elvis è interpretato da Jacob Elordi.
Saranno presenti anche molte star del cinema europeo. Mads Mikkelsen, visto l’ultima volta nei panni di un nazista in Indiana Jones e l’artefatto del destino, torna nella sua nativa Danimarca per The Promised Land, una storia d’amore diretta da Nicolai Arcelho (A Royal Affair, 2012).
Scrittore controverso
In arrivo anche Caleb Landry Jones, protagonista del film d’azione Dogman, il film di ritorno del regista Luc Besson. Era presente anche gran parte del cast del nuovo film di Roman Polanski, The Palace, che è fuori concorso e vede protagonisti la star tedesca Oliver Mazzuccia (“Darkness”), la leggenda inglese John Cleese e l’icona francese Fanny Ardan. Ci si aspetta che tutti siano a Venezia, ma non il regista, che è ancora in fuga dai tribunali americani per un caso di violenza sessuale durato decenni.
Si prevede polemica sulla decisione degli organizzatori del festival di Venezia di proiettare il film di Polanski e l’ultimo film di Woody Allen, “Strike of Fortune” in francese. Questi due sono la forza trainante di molti membri del movimento #MeToo e non solo. Quindi, probabilmente ci saranno richieste di boicottaggio e persino proteste sul tappeto rosso.
Per gli amanti dei film d’autore
Nonostante gli scioperi e gli scandali, il programma di Venezia di quest’anno potrebbe rivelare cose interessanti per gli amanti del cinema. Il maestro italiano Matteo Garone (“Gomorra”) gareggia con “Io sono il Capitano” (Io Capitano), un dramma sui rifugiati che segue il viaggio di due giovani da Dakar all’Europa.
I registi polacchi Malgozata Šumowska e Michal Englert tornano a Venezia con il film “Woman of” (Kobieta z…), una storia d’amore transgender che diventerà sicuramente un tema caldo per loro in Polonia, dove i diritti della popolazione LGBTQ sono molto importanti sotto attacco da parte di un governo di destra.
Ava DuVernay (“Selma”, 2014) è entrata nella storia come prima regista nera in concorso a Venezia. La sua opera teatrale “The Origins” parla delle origini dei sistemi razzisti e gerarchici che hanno plasmato l’America.
Ci sono anche alcuni film mainstream, ad esempio la commedia d’azione di Richard Linklater “Hitman” o “Land of Saints and Sinners” di Liam Neeson. Gli amanti del cinema d’autore si affretteranno sicuramente a vedere “Il male non esiste”, l’ultimo lavoro del regista Ryusuke Hamaguchi (“Driving My Car”, 2021). Il cortometraggio di Wes Anderson, “The Amazing Story of Henry Sugar”, basato su una raccolta di racconti dell’autore britannico Roald Dahl (il romanzo “Charlie e la fabbrica di cioccolato”), nonché “Aggro Dr1ft”, un videogioco sperimentale. film ispirato diretto da Harmony Korine, interpreterà (“Spring Breakers”, 2012), con la star del rap Travis Scott. Questo film è stato girato interamente nello spettro infrarosso.
Gli appassionati di cinema avranno anche la possibilità di salutare il compianto William Friedkin (The French Connection, 1971), morto il 7 agosto e il cui ultimo film, L’ammutinamento del Caine, Corte marziale, è stato presentato in anteprima a Venezia quest’anno.
A 80 anni il festival di Venezia è ancora vivace anche se sul red carpet ci sono meno star rispetto agli anni precedenti. Questo festival è una sorta di promemoria del fatto che si continuano a realizzare grandi film. E la promessa che quando lo sciopero finirà, cosa che speriamo presto, gli appassionati della Settima Arte potranno godere di una selezione di nuovi film.
( Germania Welle )
“Wannabe nerd di Internet. Esperto di musica. Appassionato di birra. Appassionato di cultura pop in generale. Studioso di cibo pluripremiato.”