Un vigile del fuoco morto e due dispersi a Baniacavalo, in Emilia Romagna, è la storia di una devastante ondata di maltempo che ha colpito il nord Italia.
Il pompiere 59enne ha perso la vita a Foggia, in Puglia, quando è stato travolto dalle forti correnti, nel tentativo di soccorrere un automobilista rimasto in panne – a causa dell’alluvione – mentre i vigili del fuoco e le squadre di soccorso cercavano le persone scomparse.
Ieri il fiume Tramazzo ha rotto la diga a Modigliana, alle porte di Forlì. Molte famiglie furono trasferite dalle loro case alle palestre delle scuole elementari.
La regione Emilia Romagna, nel nord Italia, anch’essa colpita da inondazioni lo scorso anno, è in massima allerta a causa delle condizioni meteorologiche estreme.
Giovedì le scuole sono rimaste chiuse nelle città di Bologna, Forlì, Rimini e Ravenna.
La Regione Emilia Romagna ha chiesto ai suoi cittadini di limitare al minimo gli spostamenti in auto.
La Protezione Civile è stata in allerta anche nel vasto napoletano a causa delle piogge persistenti, che hanno aumentato sensibilmente il rischio frane.
I disastri e le alluvioni in Italia hanno dimostrato in modo tragico che – come nel nostro Paese – la priorità delle amministrazioni comunali non è proteggere la società con misure preventive e progetti infrastrutturali per far fronte alle catastrofi naturali, ma servire gli interessi di chi dispone di grandi capitali .
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