Poche ore fa, A. Georgios N. Krisis, che gareggia nella prima divisione EPSM, ha annunciato il suo nuovo allenatore per questa stagione. Si scusa il giovane ma promettente allenatore Thanos Argyropoulos, che ha concordato tutto con la squadra ed è desideroso di lavorare.
“Sports World” ha contattato il giovane allenatore, che ci ha aperto il suo cuore e ci ha raccontato tante curiosità dalla sua presenza sul campo di calcio in questo periodo.
1) Recentemente c’è stata un’offerta per allenare la squadra in Italia. Perché hai rifiutato questa proposta?
“In generale, vedo il mio futuro all’estero, ma devono venire anche le condizioni adeguate per un simile passo. Negli ultimi due anni c’è stato interesse dall’estero come a marzo dove ho ricevuto un’offerta da una squadra di 4a divisione in Italia ma non c’erano le condizioni per farmi partire. Credo che in futuro ci saranno più proposte e con più fiducia potrò accoglierle».
2) Quali difficoltà ti hanno impedito di andare in Svezia?
“La proposta che ho ricevuto dalla Svezia lo scorso dicembre era qualcosa che non avevo mai sperimentato prima, perché non me l’aspettavo. L’invito è arrivato da un caro amico e mio agente ed era per la seconda squadra dell’Oster (Nazionale svedese B). La decisione di non andare è stata principalmente dovuta alla lunga distanza e non mi ritenevo pronto a fare un passo così grande in un paese così lontano. Inoltre, ho alcuni problemi in sospeso che non possono essere risolti da remoto. Comunque è una cosa che mi soddisfa, perché vedo interesse dall’estero e mi dà motivazione per continuare il mio lavoro».
3) Come sei stato coinvolto nella formazione italiana e nei test di punteggio in così giovane età?
“Il mio coinvolgimento nell’allenatore, come dicevo prima, era previsto perché a 18 anni, dopo la mia breve carriera da calciatore a causa di un infortunio che ho avuto, non riuscivo a scendere dal campo! Per me la mia vita senza calcio è come il freno di una macchina. Gioca un ruolo importante nella mia vita! Ho guardato molte partite da quando ero bambino fino ad ora, circa 2-3 partite al giorno indipendentemente dalla divisione e dal paese. Ovviamente quando ho potuto scegliere ho preferito il calcio inglese e poi quello italiano. Ho iniziato e mi sono lasciato alle spalle la parte “manageriale” per un po’, dato che le due cose non si mescolano bene in Grecia. Negli ultimi 6 anni ho lavorato a stretto contatto con l’agente del signor Panagiotis Domoutzoglou inizialmente in collaborazione con il signor Fotis Moundas e solo negli ultimi tre anni, dove abbiamo svolto test di valutazione per bambini in tutta la Grecia e Cipro alla presenza di scout e il direttore tecnico dall’Italia con grande successo. Devo dire che molti ragazzi hanno gareggiato nei paesi limitrofi dalla Serie A alla Serie D. A titolo di esempio citerò Elios Minaj (Spal), Papadopoulos Christos (Genoa), Karagiannidis Georgios (Venezia), Georgios Charalampoglou (Fiorentina), Kourfalidis Christos ( Cagliari), Konios Rafail (Santa Maria) ecc.
In questo periodo ho smesso e non credo che affronterò più questa sezione. Innanzitutto da una parte non c’è tempo per confrontarsi con entrambe le parti e dall’altra in questo Paese manca l’istruzione, prima da noi allenatori, poi dai genitori, e poi da nessuno. per sostenere questo piano. Parlo sempre della mia opinione personale».
4) Qual è il tuo sogno?
“Il mio sogno fin dall’infanzia era diventare un allenatore e salire più in alto possibile. Ho raggiunto la prima parte con l’aiuto di Dio, ma questo non significa che la vita non abbia nuove sfide, dopotutto sono ancora molto giovane. Diventare l’allenatore della nazionale greca è sicuramente un sogno, perché indossare lo stemma nazionale è un onore per ogni greco. Altro obiettivo più vicino è quello di poter sedere sulla panchina della squadra straniera, perché no in prima divisione. Ma per ora voglio solo lavorare e ho la testa bassa. Nei prossimi anni mi piacerebbe ottenere i miei ultimi due diplomi di allenatore, UEFA A di quest’anno e successivamente UEFA Pro, che getteranno solide basi per farmi crescere e raggiungere i miei obiettivi».
5) Formazione preferita nel tuo gioco?
“Il mio modulo preferito è il 3-6-1(Box), che è il modulo che mi è piaciuto la prima volta che l’ho visto all’Atalanta nel 2018-2019, quando ho vissuto per un po’ in Italia osservandoli da vicino. Ho scritto un libro che copre completamente questa formazione. Il Chelsea ora sta gareggiando con questa formazione e con molte squadre, perché dicevo che è il sistema del futuro. Ho il mio modo di pensare con una certa formazione 2-6-2 che non ho provato e qui sto scrivendo un libro che è ancora agli inizi e in una fase molto precoce. Quello che voglio sottolineare è che le formazioni contano nel calcio, ma sono la filosofia di ogni allenatore ei principi della squadra che fanno la differenza nel calcio moderno. Un’altra parte importante è che l’allenatore abbia l’intuizione di distinguere quando, quanti e quali giocatori progetteranno un puzzle difficile».
Infine, vorremmo che ci dicessi qualche parola sul passato e sul prossimo anno.
“Il mio viaggio in Grecia è stato molto breve e non ho ottenuto nulla, perché sono ancora un puntino in questo grande mondo del calcio. Ovviamente una parte importante nella mia creazione finora è stata il signor Ilia Ivić e il signor Fotis Moutas che mi hanno insegnato i passi il mio primo allenatore, nonché il mio primo allenatore come calciatore, il signor Nikos Karkaletsis.L’anno scorso sono stato responsabile dell’accademia presso l’accademia Thomas Nazlidis (Golden Boys) a Diavata Salonicco ed ero responsabile del DAS Oreokastro accademia Ovviamente ho saltato la parte di formazione e voglio tornare quest’anno!
Ho concordato con AG Georgios N. Krisis per la posizione di allenatore. Infine sono entrata anche a far parte dell’accademia Odysseus Kordelios dove ho trovato anche un clima molto piacevole con tanta voglia di lavorare.
Come copertura, Voglio dire grazie mille lo scrittore sportivo Pavlos Tsoulis per avermi dato dei passi, il mio migliore amico Elios Minaj per il supporto quotidiano per me e la mia famiglia”.
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