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… E non ha solo sputato su di loro, in senso figurato: ha letteralmente. E se necessario, li batte tutti. Molto ragionevole e ragionevole per un uomo che pesa 1,90 e 114 kg, con dimensioni dell’armadio. “Il capo sono io. La Ternana è mia. Farò quello che voglio”.

Chi può discutere con il “vulcanico” Stefano Batecki, 62 anni, figlio di un camionista, ex pugile della Liberta Livorno, dal 2017 boss della Ternana che vive un anno in più in piena Serie B: già spento il carro della 4a promozione, ma anche a debita distanza dalla zona scarti.

Il suo caso potrebbe essere il primo al mondo di un presidente che ha vomitato un appassionato di sport che ha osato non essere d’accordo con lui. Finora, quello che sappiamo è il contrario, ovvero i fan che imprecano o sputano contro il presidente. Ma non Badecki, che negli anni si è guadagnato, con i suoi servizi, il soprannome di “Presidente Saliva”, in breve President Saliva.

Il paradosso di quest’uomo bello e concreto è che la sua educazione, così come il suo spirito imprenditoriale, non giustifica in alcun modo il cattivo comportamento di un famigerato pub inglese del secolo scorso.

Dal 2006 è ideatore, fondatore e titolare dell’Università On Line “Niccolò Cusano”, uno dei pochi atenei privati ​​in Italia, con 25.000 studenti iscritti, 1.700 dipendenti e quasi 100 milioni. euro di fatturato annuo. Con importanti connessioni in Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi ha governato il Paese per molti anni. Con accettazione, persino rispetto per la sua opera nel suo insieme, anche da parte della Chiesa abitualmente sospettosa.

Ma non ditegli niente della Ternana, della sua scelta sbagliata di allenatore o calciatore perché si trasformerà in un toro. Ha cambiato i loro allenatori come le maglie come nessuno aveva ancora la testa di accettare, per firmare per la promozione in Serie A. Mentre ha anche posto il veto ai calciatori. “A Terni voglio solo italiani”, disse tre anni fa. La Ternana retrocesse in Serie C, Badecki se ne pentì, cambiò motto in “solo per stranieri”, e fortunatamente fu nuovamente promosso.

Il suo aspetto però ricorda più il mestiere speciale dell’ascensore, piuttosto che una squadra che sogna di rigiocare il Campionato che, nei suoi 98 anni di storia, l’ha assaggiata solo due volte, nel ’72 e nel ’74. Potrebbero aver giocato un ruolo decisivo i guai improvvisi di Badecchi con lo Stato italiano, un’indagine in corso sull’evasione fiscale che il mese scorso ha costretto la guardia di finanza a procedere a un primo sequestro di 20 milioni. euro dalla sua proprietà personale. Tra questi il ​​suo elicottero privato, una Ferrari, ma anche una Rolls Royce che frequenta allo stadio. “E che ci posso fare: mio figlio ha una Ferrari”, ha risposto sarcastico. Nel frattempo, quando gli è stato chiesto di sputare sui fan che hanno osato opporsi a lui, ha rivelato tutta la cortesia aristocratica che ne consegue, sbavando sulle rime di Kipling. “Diventerai un uomo, figlio mio, solo quando imparerai a comportarti allo stesso modo, sia con il re che con il popolo.”

Non ha niente a che fare con gli auguri di Buon Natale che ha fatto ai suoi giocatori. “Non meriti niente. Sei inutile @@@papà. Collega il tuo cervello ai tuoi piedi altrimenti sai dove metterò la tua bottiglia di champagne, Buone Feste”… Dai, poi qualcuno litiga con lui…

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Cesarino Endrizzi

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