Lo hanno chiesto all’UNESCO operatori culturali, artisti, insegnanti e ambientalisti che vivono nel centro storico di Roma di “fare pressione sui comuni del capoluogo italiano affinché prendano provvedimenti per l’igiene”. Il centro storico di Roma è un patrimonio mondiale dell’UNESCO L’immagine “vergognosa” della spazzatura riguarda non solo città e paesi, ma anche organizzazioni internazionali. In una lettera a Lazare Eloundou Assomo, responsabile del Centro per i Beni Culturali dell’UNESCO 150 persone hanno protestato dicendo che il governo della città ha ignorato le loro chiamate e che la loro città è diventata una discarica. Sebbene la maggior parte delle città italiane – con Napoli prima – siano sporche, a causa della loro alta densità di popolazione e del gran numero di visitatori, lo spettacolo di Roma si è deteriorato dolorosamente.
Il centro storico, sede di importanti monumenti europei come la Fontana di Trevi, il Colosseo e Piazza di Spagna, è diventato Patrimonio dell’Umanità nel 1980. Tuttavia, la crescita demografica e turistica della città ha portato alla proliferazione di bar e ristoranti. che riempiono di panchine le strade di ciottoli, mentre la folla produce più rifiuti. I parchi non vengono puliti, l’erba cresce in modo incontrollato, mentre a tutto questo si aggiunge l’uso eccessivo degli scooter, creando confusione e inquinamento acustico.
Ex rumene come Chiara Rapaccini, vedova del grande regista Mario Monicelli, ha raccontato al Corriere della Sera: “Viviamo in centro dal 1988, a montie nel 2008 abbiamo realizzato un documentario intitolato “Monty è vicino al Colosseo” sulla bellezza dell’ambiente: il suo declino costerà a Mario come se mi facesse male”. Myriam D’Andrea, direttrice dell’organizzazione ecologica Ispra, si lamenta delle Vespe che, inoltre, le parcheggiano “ovunque siano”. Molte lamentele sono state ascoltate anche su di loro Turisti americani che non capiscono il fascino e il carattere dei musei di Roma: Qualche settimana fa un gruppo di americani ha lanciato una Vespa elettrica dall’alto delle Scale di Piazza di Spagna, provocando una multa di 400 euro a persona. Per quanto riguarda i turisti sauditi guidano la loro Maserati per le stradine e si divertono fino al mattino senza accorgersi delle ore tranquille. Non rispettano proprio niente: soprattutto i turisti che gettano spazzatura per strada e non nella spazzatura. Non è perché il governo della città sta facendo bene il suo lavoro. I bidoni della spazzatura traboccano e, di recente, sono comparsi in città dei cinghiali in cerca di cibo tra i rifiuti domestici.
CIAO Sindaco, Roberto Gualtierieletto lo scorso ottobre, ha promesso una “città pulita” in vista del Natale. Ora afferma di aver impiegato 655 dipendenti di autocarri con cassone ribaltabile, 155 dei quali inizieranno a lavorare entro la fine del mese. Ha anche istituito una squadra di manutenzione per affrontare il vandalismo, in particolare i graffiti, che è un enorme flagello per la Roma. Sia Gualtieri che la sua predecessore, Virginia Raggi, avevano fallito: i loro guai erano finiti; tutti nel Lazio e in tutta Italia. I rifiuti vengono trasportati alla discarica di Albano, a 25 km da Roma: questa è una soluzione al bisogno, ma ha effetti collaterali dannosi per la salute pubblica. Il sindaco di Albano, Massimiliano Borelli, era furioso: i romani avevano creato la città di Havuza. La cosiddetta raccolta differenziata non funziona e il riciclo, secondo l’organizzazione Ispra, è limitato al 47% dei rifiuti urbani (entro il 2021).
Per ora Gualtieri non hanno trovato spazio per la realizzazione di una nuova discarica entro i confini del capoluogo per non gravare su altri comuni come Albano. Il sindaco sembra contemplare la soluzione proposta da Raggi: la riconversione della discarica di Magliano Romano (ghiaia e macerie) (30 km a nord di Roma) in una fognatura comunale. Ma intanto i romani hanno voluto indietro la loro città: ogni giorno nella capitale italiana sono 4 milioni i visitatori che appesantiscono tutte le strutture cittadine e aumentano il volume dei rifiuti.
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