Enrico Berliguer è stato una figura mitica per il movimento comunista europeo. È stato dirigente del Pci (Partito Comunista Italiano) dal 1972 al 1984. Ai suoi tempi la sinistra in Italia raggiunse il 34,4% alle elezioni.
Sempre ai tempi di Berlinguer, il Partito Comunista Italiano era il più grande partito comunista d’Occidente, con 1,8 milioni di iscritti.
Viene dalla Catalogna e proviene da una famiglia nobile. Suo padre, Don Mario Berlinguer, era un avvocato, antifascista, antimonarchico e socialista liberale.
Nato nel maggio 1922 in Sardegna, Enrico abbandonò la facoltà di giurisprudenza e si dedicò al movimento comunista. Nel 1944, durante una manifestazione contro il regime fascista del paese, fu arrestato e imprigionato.
Nel 1945 viene eletto al Comitato Centrale del Partito Comunista Italiano e nel 1948, all’età di 26 anni, entra a far parte del Politburo. Vent’anni dopo, nel 1968, fu eletto deputato al Parlamento per la prima volta. Alle 13Esso congresso del partito nel 1972 eletto alla carica di segretario generale.
Basta Enrico
Il 7 giugno 1984 Esso Enrico parlerà in Piazza dei Frutti a Padova. La campagna elettorale per le elezioni europee che si svolgeranno tra pochi giorni è già iniziata.
Mentre parlava alla folla, un dolore acuto gli trafisse la testa. Cominciò a non essere in grado di stare in piedi correttamente, a corto di parole e mostrava chiari segni di malessere. Ha avuto un ictus.
La folla raccolta sotto si rese conto che qualcosa non andava con la sua salute. Migliaia di persone hanno iniziato a gridare “Basta Enrico” (“tenere forte Enrico”).
Il leader del Pci ha concluso con successo il suo discorso. Le sue ultime parole sono state incise per sempre su chiunque fosse lì e lo ha ascoltato: “Ragazzi. Tutti lavorano. Case, negozi, strade… Dialogo con le persone, avendo fede e fiducia… per la lotta che rappresentiamo, per ciò che eravamo e ciò che siamo… possiamo ottenere una nuova e più grande influenza che si rifletterà in noi scrutini e per i nostri scopi. Gli obiettivi della pace, della libertà, del lavoro e del progresso della nostra società nel suo insieme”.
Dal podio tra applausi e applausi scende in appoggio Enrico. Sulla via del ritorno in albergo, è caduto in coma. Fu portato in ospedale, dove morì quattro giorni dopo.
le sue azioni
Berlinguer ha guidato il Partito Comunista durante un periodo teso della storia italiana segnato da anni di leadership selvaggia e conflitti sociali come il caldo autunno del 1969-1970.
Come leader dell’IKK, ha seguito una posizione moderata, cercando l’emancipazione del partito da Mosca, sincronizzando il partito con i dati della scena politica italiana, sostenendo il compromesso e l’unità nazionale.
Questa strategia è stata in seguito chiamata “Eurocomunismo” ed è considerata il suo principale rappresentante. Successivamente fu adottato da altri importanti partiti comunisti nell’Europa occidentale, come Spagna, Portogallo e successivamente Francia.
Nelle elezioni del 1976 il PCI ricevette il 34,4% dei voti, la percentuale più alta mai ricevuta. Berlinguer ha cercato di sfruttare questa posizione e ha così negoziato il famigerato “Compromesso storico” con la Democrazia Cristiana, sostenendo il loro governo in cambio di riforme sociali.
Tuttavia, il governo di Julio Andreotti non ha soddisfatto le condizioni e non ha fatto le concessioni promesse, quindi il PCI ha lasciato la coalizione di governo.
Berlinguer ha preso una posizione ferma anche contro il terrorismo dopo il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse. Nel 1980, dopo l’invasione sovietica dell’Afghanistan, il Partito Comunista Italiano si sciolse completamente con l’Unione Sovietica.
Morì l’11 giugno 1984. Il suo funerale divenne un pellegrinaggio popolare e la folla che andò superò 1 milione. Tra coloro che se ne andarono c’erano l’allora leader del KKSE Mikhail Gorbachev e il premier cinese Zhao Ziyang.
In quelle elezioni europee del 1984, una settimana dopo la morte di Berlinguer, emerse per la prima volta nella sua storia il Partito Comunista Italiano, primo partito alle elezioni politiche con il 33,3% contro il 33,0% della Democrazia Cristiana. Sette anni dopo il PCI si sciolse con il crollo del socialismo esistente.
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