Giorgia Meloni si candiderà direttamente per Fratelli d’Italia alle elezioni europee. Ma per ottenere il maggior numero possibile di seggi nel Parlamento europeo è necessaria un’elevata affluenza alle urne. E la loro concorrenza in Italia è molto forte.
Manca meno di un mese alle elezioni europee. Guardiamo all’Italia, dove il partito di destra radicale del Primo Ministro Giorgia Meloni, “Fratelli d’Italia”, è attualmente in testa in termini di voti.
Basato su Sondaggio Euronews di fine aprile Al secondo posto il Partito Democratico, seguito dal Movimento Cinque Stelle. Fratelli d’Italia resta stabile al 28%.
Tuttavia, anche altri partiti hanno tendenze positive. Sia il Partito Democratico che il Movimento Cinque Stelle hanno registrato lievi progressi rispetto al mese precedente. Lega e Forza Italia devono faticare, il dato è poco sotto l’8 per cento.
La Meloni richiede un’elevata partecipazione elettorale
Questi due partiti sono l’altra faccia del blocco nazionalista italiano. Il rilievo populista di destra di Matteo Salvini fa parte della fazione Identità e Democrazia. Nel frattempo, il partito di centrodestra Forza Italia, guidato dal ministro degli Esteri ed ex presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, fa parte della fazione del Partito popolare europeo.
Giorgia Meloni si candiderà direttamente con il suo partito alle elezioni europee. Ciò richiede un’elevata affluenza alle urne per assicurarsi il maggior numero di seggi possibile nel Parlamento europeo e per influenzare la futura formazione della coalizione. Fratelli d’Italia appartiene al gruppo dei conservatori e riformisti europei.
Concorrenza da destra e sinistra
La Meloni vuole una grande coalizione di centrodestra tra il Partito popolare europeo e il gruppo ECR, come auspicato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Ma prima Giorgia Meloni affronta due sfide nel suo Paese. Il più importante tra loro è il suo rivale Matteo Salvini, fedele partner di Marine Le Pen al Parlamento europeo.
La seconda sfida è rafforzare l’ala sinistra. Se il Partito Democratico, parte del Partito Socialista Europeo, dovesse allearsi con i suoi rivali nel Movimento Cinque Stelle guidato dall’ex primo ministro Giuseppe Conte, allora la sinistra e il centrosinistra potrebbero creare unità nello spettro politico diviso dell’Italia.
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