Riflessione su difesa e debito nazionale. Dopo una vittoria in buona forma contro Cipro, la Grecia ha aspettato che il Kosovo chiudesse il campionato e traesse le conclusioni finali sul roster di una nuova era. Chi si distingue e chi… crea problemi?
La nazionale greca ha dominato contro Cipro e ha fatto il suo dovere vincendo 3-0. I bianconeri hanno vinto tre delle loro altrettante partite ufficiali con Gustavo Poget in panchina e domenica (6/12) cercheranno di conquistare il primo posto nel girone della Nations League, accogliendo il Kosovo a Volos.
Bakasetas e Limnios hanno segnato Cipro per la terza partita consecutiva, il che non sorprende più. Sulla base dell’immagine dei due giocatori nelle prime due partite, è certo che entrambi sono in ottima forma e continuano la loro forma impressionante. Sfortunatamente, tuttavia, la partita è finita in lacrime per Dimitris Limnios, che sembrava essersi infortunato al ginocchio e ha dovuto essere in barella durante il ritardo. Sarebbe un peccato se il suo infortunio si rivelasse grave, perché aveva il sopravvento. Non solo, ma la sua perdita sarebbe un duro colpo per Poget, visto che l’esterno del Colonia ha strappato una posizione da titolare sulla destra e sembra essere perfettamente d’accordo con i desideri del tecnico! Ai tecnici federali viene ora chiesto di riadattare il piano e cambiare la ricetta che ha funzionato.
I due terzini della nazionale, Baldok e Tsimikas, meritano un’attenzione particolare per un’altra partita. Soprattutto il primo è il reveal del gruppo rappresentativo ed è riuscito a mandare un messaggio al suo “concorrente” in sole due apparizioni. La Grecia sembra aver trovato in Baldock il suo principale terzino destro per gli anni a venire.
Più in generale, gli apporti di Baldock-Tsimika, con i loro continui progressi, sono stati determinanti per la Grecia per riuscire a sopprimere e “strangolare” Cipro a lungo nel gioco. Lo stile offensivo dei due terzini ricorda abbastanza l’era di Santos e Rehagel, quando Torosidis-Cholebas e in precedenza Seitaridis-Venetidis hanno giocato un ruolo importante nello sviluppo e nella creazione di opportunità per la squadra greca.
Oltre a Baldock, Siopis e Mandalos, due giocatori che fino ad ora non hanno saputo lasciare un segno competitivo in squadra, rappresentano un grande vantaggio per la Nazionale. Il primo sembra essere nella fase più matura della sua carriera (con Bakaseta al Trabzonspor) e si è assicurato la giusta posizione da titolare grazie al lavoro tranquillo ma molto importante che ha svolto nel mezzo. In quanto tale, il capitano dell’AEK ha svolto egregiamente il ruolo di “otto”, con un importante contributo alla buona circolazione di palla – in generale – che la nazionale ha servito sotto Poget. Qualcosa che è arrivato al momento giusto per Mandalos per eccellere psicologicamente dopo una fine di stagione molto schiacciante per l’anima con l’AEK (che includeva fischi e slogan offensivi dai fan della sua squadra).
Diversamente, nei confronti di Cipro, si sono viste per la prima volta alcune debolezze difensive, soprattutto in termini di rendimenti. La Grecia ha pressato presto e ha tenuto alta la linea, una tattica che ha dato i suoi frutti in attacco, ma ha dato a Cipro la possibilità di colpire in contropiede e creare due classiche occasioni da gol. Non l’abbiamo pagato noi, ma le cose sarebbero state più difficili se fosse successo lo stesso alle demoniache ali del Kosovo Rasitsa e Zegrova.
Allo stesso tempo, la scarsa presenza di Douvikas, che esordiva da titolare ma non dimostrava di andare bene ed era una “dissonanza” nell’attacco della nostra rappresentativa, è diventata un problema. Giakoumakis e Pavlidis (ss che ha anche segnato) sembrano essere più in forma.
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