È tradizione nell’Unione Europea che le controversie tra gli Stati membri vengano risolte con l’aiuto dei rifugiati. Rientra in questa categoria anche l’annuncio del governo federale di non accogliere più richiedenti asilo provenienti dall’Italia nell’ambito del meccanismo volontario di solidarietà. La ministra dell’Interno Nancy Faeser (SPD) ha poi rinviato il proprio progetto pilota. Si tratta di una svista considerando i negoziati in corso su un sistema europeo comune di asilo. I meccanismi di solidarietà sono stati rifiutati da molti Stati membri. Ciò sarà cruciale, soprattutto perché migliaia di richiedenti asilo arrivano sull’isola italiana di Lampedusa e aspettano in campi sovraffollati per essere reinsediati sulla terraferma.

Ufficialmente il ministro dell’Interno vuole sanzionare il governo italiano, che ha sospeso la riammissione di coloro che cercano protezione ai sensi del Regolamento Dublino. Tuttavia, ciò è in vigore dal dicembre dello scorso anno e in pratica tali trasferimenti raramente hanno successo. Nel luglio 2021 un tribunale tedesco ha addirittura vietato il rimpatrio perché in Italia esisteva un “grave rischio di trattamenti inumani e degradanti”. Da allora, la condizione dei rifugiati nel Paese è peggiorata. Coloro che ricevono protezione internazionale sono particolarmente a rischio di diventare senzatetto e di morire di fame. Il governo di destra non sarà impressionato da tali azioni da parte del governo federale.

Invece di forzare il rispetto dei regolamenti di Dublino, danneggiando così i rifugiati, il rispetto dei diritti umani dovrebbe avere la precedenza. Un passo è reclutare diverse persone da Lampedusa direttamente e non burocraticamente.