Meloni-Berlusconi in lotta per la carica di ministro

Poco prima che al vincitore delle elezioni venisse conferito il mandato di formare il governo, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi non si erano ancora trovati nella divisione dei ministeri.


L’Italia è in una fase molto critica sulla strada per la formazione di un nuovo governo. Continua la tensione tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Cavaliere avrebbe chiesto al presidente dei Fratelli d’Italia, ai ministeri degli Affari Esteri, delle Telecomunicazioni, della Giustizia e della Salute. Per quanto riguarda gli ultimi tre, invece, c’è un problema.

“Mr TV” vuole assicurarsi, con il ministero della Giustizia, che non sarà più costretto a lasciare il Senato, in caso di un nuovo verdetto. Allo stesso tempo, voleva mantenere intatto il suo impero televisivo.

Georgia Meloni, invece, continua a mandare il messaggio che ha vinto le elezioni e ha la prima e l’ultima parola sulla nuova squadra di governo. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, dopo la presa di posizione competitiva del periodo pre-elettorale, nei giorni scorsi sembra essersi adattato a questa nuova realtà, con l’obiettivo di una presenza più forte possibile del suo partito nel nuovo gruppo di governo. .

Meloni preferisce mostrare forza

Secondo le stime, il mandato di formare il governo da parte del presidente Mattarella dovrebbe essere conferito a Meloni il 22° sabato di ogni mese. E dopo due giorni, giura al palazzo di Kyrinalio. Tutto questo a condizione che il presidente italiano (che ha diritto di veto su alcuni candidati ministeriali) giudichi che la lista che Meloni gli consegnerà è composta da personalità con profilo e capacità adeguate.

È certo, però, che ai vertici Ue di giovedì e venerdì, il Paese sarà rappresentato dal presidente del Consiglio ufficiale, tecnocratico Mario Draghi, che fino ad oggi ha gestito tutte le grandi “fasciche” che contano, a cominciare da quella energetica .

E la grande domanda è: Meloni continuerà a votare per figure divisive, come è avvenuto con i nuovi presidenti di Consiglio e Senato, Fontana e La Russa? In altre parole, il vincitore delle recenti elezioni politiche ha promesso di voler unire gli italiani, ma finora ha optato per una costante dimostrazione di forza. Secondo la stampa, quasi tutti i tecnocrati esperti che ha proposto di assumere il ministero principale hanno risposto negativamente.

Theodoros Andreadis Syngellakis, Roma

Fonte: Deutsche Welle

Ludovico Schiavone

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