L’SVP è sceso per la prima volta sotto il 40%.

NDopo le elezioni di domenica, l’Alto Adige dovrà affrontare il difficile compito di formare un governo. Molti suggeriscono che il presidente della Provincia autonoma, il cosiddetto governatore sul modello austriaco, resterà Arno Kompatscher del Partito popolare altoatesino democristiano (SVP). Kompatscher è al potere da dieci anni ed è probabile che il suo terzo mandato in cinque anni sarà anche l’ultimo secondo la costituzione provinciale.

Mattia Rub

Corrispondente politico per Italia, Vaticano, Albania e Malta con sede a Roma.

Le perdite subite dall’UDC erano previste, ma comunque entro certi limiti. Una quota di voti del 34,5% e una perdita di 7,4 punti percentuali rispetto alle elezioni del 2018 potrebbero essere un risultato accettabile in un momento in cui i partiti popolari si stanno indebolendo in quasi tutti i paesi europei. Ma per l’UDC, che dal 1948 governa ininterrottamente e come uno “Stato partito” le province del Nord Italia, è stato doloroso scendere per la prima volta sotto la soglia del 40%. Anche il numero dei seggi nel Parlamento regionale di Bolzano è sceso al minimo storico con 13 seggi (su un totale di 35).

Sollevato Salvini ha perso molti voti

La questione dei partner di coalizione è nata nella mente sconvolta del governatore Kompatscher e del leader dell’UDC Philipp Achammer. Secondo lo Statuto di Autonomia del 1972 i partiti di lingua italiana devono partecipare al governo. Nell’ultima legislatura è stata la Lega nazionale di destra del vicepremier Matteo Salvini. Nei precedenti periodi di governo i governatori altoatesini tendevano a formare coalizioni con i partiti di sinistra italiani. Ritorno della grande coalizione altoatesina nel governo Kompatscher III. considerato impossibile.

Dover accettare la sconfitta: Philipp Achammer (a sinistra), presidente dell'UDC, e Arno Kompatscher, candidato principale del partito e governatore in carica, il 23 ottobre 2023 a Bolzano


Dover accettare la sconfitta: Philipp Achammer (a sinistra), presidente dell’UDC, e Arno Kompatscher, candidato principale del partito e governatore in carica, il 23 ottobre 2023 a Bolzano
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Immagine: dpa

Una coalizione di centrodestra guidata da Giorgia Meloni e dal suo partito conservatore di destra, Fratelli d’Italia, è al potere a Roma da un anno. In linea con la tendenza nazionale, i fratelli italiani hanno ottenuto un’ampia quota di voti anche alle elezioni in Alto Adige, dall’1,7% nel 2018 all’attuale 6%, e hanno ottenuto due seggi nel parlamento regionale. Di conseguenza, la Lega di Salvini ha perso molti voti, riducendosi di otto punti ad appena il 3% e perdendo tre dei quattro mandati precedenti.

Con tre mandati dei partiti di destra etnici italiani in coalizione a Roma, Kompatscher e SVP hanno solo 16 mandati. Questo numero è due seggi in meno rispetto alla maggioranza richiesta di 18 seggi nel parlamento statale.

La libertà in Alto Adige aumenta

E questo rende complicato trovare un partner. In Alto Adige non esiste alcun limite percentuale per l’ingresso nel Parlamento regionale, quindi nel Parlamento regionale sono rappresentati cinque partiti con un seggio ciascuno e altri tre partiti con due seggi. Il Team K, di sinistra liberale, sotto la guida di Paul Köllensperger è rimasto la forza di opposizione più forte con l’11,1% dei voti (e quattro voti rispetto ai sei mandati precedenti), nonostante abbia subito una significativa sconfitta di quattro punti percentuali.

Tra i partiti del gruppo linguistico tedesco, che rappresentano circa due terzi dei 530.000 abitanti dell’Alto Adige, il vincitore delle elezioni è stato Alto Adige Libertà (STF), che si è battuto per la restituzione della provincia (che poi è stata assegnata all’Italia). Prima Guerra Mondiale) all’Austria.


La FST ha guadagnato quasi cinque punti attestandosi al 10,9% e ha ottenuto quattro mandati invece dei due precedenti. Se si trattasse di opinioni politiche, la destra STF sarebbe il partner “naturale” dell’UDC, della Lega e di Fratelli d’Italia (con un totale di 20 dei 35 seggi nel parlamento regionale), ma i gruppi separatisti devono scavalcare le loro ombre storiche.

Sicuramente più delusi sono stati i Verdi che hanno raggiunto il 9%, ma con un aumento di 2,2 punti non hanno soddisfatto le loro aspettative e hanno mantenuto tre seggi. Jürgen Wirth Anderlan, ex presidente dell’Associazione fucilieri altoatesini, con la sua nuova lista ha ottenuto il 5,9% dei voti e ha ottenuto due mandati. Anche il populista di destra Partito della Libertà, legato all’FPÖ in Austria, ha difeso due seggi; hanno perso un punto percentuale al 4,9%.

Oltre a Wirth Anderlan, un altro “ribelle di professione” che in futuro sarà rappresentato nel Parlamento regionale è l’avvocato di Bolzano Renate Holzeisen, la cui lista antivaccinazioni VITA ha ottenuto il 2,6% dei voti. Ha vinto un seggio anche l’ex ministro SVP Thomas Widmann, espulso dal partito a causa di disaccordi con Achammer e soprattutto Kompatscher.

Nel nuovo Parlamento regionale di Bolzano saranno rappresentati dodici partiti, tre in più rispetto a prima. Nel complesso si osserva uno spostamento dei rapporti di forza verso destra, simile a quello avvenuto domenica per le elezioni del Consiglio nazionale nella vicina Svizzera. Il governatore Kompatscher dovrà decidere se seguire questa tendenza politica generale – in Italia e in altri paesi dell’UE – e cercare alcuni partner di coalizione di destra. Oppure guiderebbe l’UDC più a sinistra, cosa che potrebbe scontentare gli elettori principali del suo partito.

Dal punto di vista computazionale è anche possibile una coalizione tra l’UDC e diversi partiti di sinistra, dalla squadra K ai Verdi, ai socialdemocratici italiani e al partito liberale di sinistra, ciascuno dei quali ha un mandato. Oltre agli elevati costi di alloggio e sussistenza, la campagna elettorale si è concentrata sull’immigrazione clandestina e sulla situazione della sicurezza, che molti altoatesini considerano pericolosa.

Calvina Fontana

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