Le zone attorno al Po, il fiume più grande d’Italia, e ai suoi affluenti sono state le più colpite dalla siccità.
L’Italia sta vivendo la peggiore siccità degli ultimi 70 anni. La quantità di precipitazioni è dimezzata rispetto alla media degli ultimi 30 anni. La carenza d’acqua non è rara in Italia, ma di solito si verifica nelle parti centrali e meridionali del Paese.
Ma quest’anno anche al Nord le precipitazioni sono state troppo scarse, secondo i dati del Consiglio nazionale delle ricerche quasi il 60% in meno rispetto alla media degli ultimi 30 anni.
La zona del Po è stata quella più colpita
Le zone attorno al Po, il fiume più grande d’Italia, e ai suoi affluenti sono le più colpite.
«È stata una vera tempesta: 70 per cento di neve in meno in inverno, 4 mesi senza pioggia e temperature 3/4 di grado sopra la media – spiega il direttore dell’Autorità fluviale del Po, Meuccio Berselli. “L’estate non è ancora iniziata, ma sembra che siamo già a metà o addirittura alla fine di luglio.”
L’agricoltura deve pagare il prezzo più alto. “La situazione attuale è molto drammatica. Stiamo vivendo la più grave situazione di emergenza degli ultimi 70 anni nella provincia di Parma e nell’intera regione”, ha spiegato la presidente Francesca Mantelli, presidente dell’Associazione Agricoltori Parmensi.
Forse presto ci sarà il divieto di annaffiare i fiori e lavare le auto
“Se non cambia nulla, non potremo irrigare, abbiamo già un problema.”
Non è colpita solo l’Emilia Romagna. La Lombardia ha dichiarato lo stato di emergenza, che potrebbe essere esteso a tutto il Paese entro la fine di luglio. Alcune zone possono quindi essere classificate come “zone rosse”.
Allora è il momento di razionare l’acqua e di non innaffiare più i fiori né lavare l’auto.
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