L’Italia ha chiesto a Robinho di scontare una condanna per stupro in Brasile

Robinho è stato infine condannato (in secondo grado) nel gennaio 2022 per lo stupro di gruppo commesso nel 2013 di una giovane donna che festeggiava il suo 23esimo compleanno in un locale di Milano. La giustizia italiana ha ora chiesto al Brasile che l’ex attaccante della Selecao sconti la pena nel suo Paese se non potrà essere estradato.

L’ex giocatore di Real Madrid, Manchester City e Milan è stato finalmente condannato a nove anni di reclusione dopo che la sua sentenza era stata confermata dal Tribunale Penale italiano il 19 gennaio 2022. La richiesta dell’Italia alle autorità brasiliane è stata sottoposta all’esame del Ministero della Giustizia dipartimento responsabile della cooperazione internazionale.

La costituzione del Brasile non consente l’estradizione dei suoi cittadini in altri paesi. A gennaio, il ministro della Giustizia Flavio Dino ha affermato proprio questo “potrebbero esserci esecuzioni in Brasile”, ma questa possibilità dovrebbe essere presa in considerazione dopo che la richiesta è stata presentata. In effetti, il processo può durare diversi anni, affermano gli esperti.

All’inizio del 2022, la procura di Milano ha chiesto l’estradizione di Robinho e ha emesso un mandato di cattura internazionale nei suoi confronti. La richiesta dell’Italia è stata respinta dal Brasile. L’ex calciatore 39enne rischia però l’arresto se si reca in un Paese che ha firmato un accordo di estradizione con l’Italia.

Robinho è stato condannato per lo stupro di gruppo del 2013 di una giovane donna che festeggiava il suo 23esimo compleanno in un locale di Milano. L’ex nazionale brasiliano e cinque suoi connazionali hanno costretto le loro vittime a bere “finché non ha perso conoscenza e non ha potuto difendersi” e poi hanno “rapporti sessuali più volte di seguito” con lui lei.

L’ex esterno è stato condannato in primo grado nel 2017, e poi in Corte d’Appello italiana tre anni dopo con la condanna definitiva a nove anni di reclusione.

*fonte foto: AR

Maura Pirlo

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