Gli alimenti più pericolosi secondo l’analisi delle segnalazioni al RASFF.
L’Unione Italiana Agricoltori Coldiretti dopo aver analizzato le segnalazioni al Sistema Europeo di Allerta Alimentare (RASFF) ha stilato un elenco degli alimenti più pericolosi importati nell’Ue. L’elenco della Coldiretti comprende di tutto, dai fichi turchi alle arachidi iraniane contaminate da aflatossine e spezie indiane, ai litchi cinesi carichi di pesticidi. livello sopra il limite.
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Il rischio maggiore per la salute dei consumatori proviene dai fichi secchi provenienti dalla Turchia a causa del loro contenuto di aflatossine, seguiti dal pesce spagnolo a causa dell’alto contenuto di mercurio, dalla carne di pollo polacca contaminata da salmonella, poi dalle cozze spagnole e dalle cozze che contengono salmonella ed Escherichia coli. . Molto pericolose sono anche le arachidi provenienti dalla Turchia, dall’Iran e dall’America per il loro alto contenuto di aflatossine cancerogene, così come le erbe e le spezie dall’India e il longan dalla Cina per la presenza di pesticidi superiore ai limiti consentiti.
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Rapporto della CAA
Nel corso del 2022 sono state create complessivamente 4.361 notifiche RASFF e 2.554 notifiche AAC (Rete di assistenza e collaborazione amministrativa). Prodotti (frutta e verdura) da Turchia è leader nel rilevamento di pesticidi supera il limite consentito. Seguito da Polonia con episodi ricorrenti di salmonellas su pollo e prodotti a base di carne, h La Cina con imballaggi pericolosi e attrezzature (materiali a contatto con gli alimenti), Nigeria con salmonella nelle nociStati Uniti con aflatossine nella frutta seccae seguire l’ordine in cui appaiono i rilevamenti aflatossina, Brasile per erbe e spezie, Pakistan per cereali e prodotti da forno, Egitto, India e Turchia per la frutta secca.
“È fondamentale che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro il cibo, italiano ed estero, che viene venduto sugli scaffali ci sia lo stesso percorso di qualità nei confronti dell’ambiente, del lavoro e della salute” ha affermato il presidente . della Coldiretti Ettore Prandini sottolinea l’importanza di verificare la provenienza delle etichette.
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