Dopo la sua morte, Diego Maradona fu assolto dalle accuse di evasione fiscale che duravano da più di 30 anni e lo bandirono di fatto da Napoli.
Ultimamente ha avuto ragione Diego Armando Maradona. Il “Dio” del calcio, dopo la sua morte, è stato assolto dalle accuse di evasione fiscale che lo hanno tormentato per tre decenni e che sono state di fatto la ragione principale della sua partenza dal Napoli.
La Suprema Corte di Cassazione italiana ha preso una decisione speciale sulla rivendicazione postuma di Maradona. In un caso che risale al 1991. In particolare si denunciano pagamenti da parte dei “partenopei” a Diego, attraverso una società virtuale del Liechtenstein. Per un periodo di cinque anni, per non essere tassati in Italia.
“È finita e posso dire con chiarezza e senza tema di smentita che Maradona non è mai stato un evasore fiscale. La sentenza ha dato ragione ai tifosi, ai valori dello sport, ma soprattutto alla memoria. Ha posto fine alla persecuzione che aveva subito per trent’anni. I suoi eredi ora hanno il diritto legale di fare causa per un risarcimento. “Spero che lo usino, in memoria del padre”, ha detto a Reuters l’avvocato di Maradona, Angelo Pisani.
Il governo italiano chiede circa 37 milioni di euro e viene confiscata la proprietà di Maradona. Di conseguenza, il giocatore argentino ha avuto difficoltà a visitare la sua amata Napoli, fino alla sua morte nel 2020.
“Analista incredibilmente umile. Giocatore. Organizzatore. Specialista estremo di zombi. Orgoglioso esperto di Twitter. Appassionato introverso.”