Chieri ha vissuto una notte magica al Palazzetto dello Sport di Torino. Un anno dopo aver vinto la Challenge Cup, hanno fatto un passo avanti vincendo la Coppa CEV con il prezioso contributo di Katerina Zakhaiou e avendo Martha Anthoulis nel suo ruolo.
Da quando il Chieri ha raggiunto la doppia finale contro il Nesatel, c’è una chiara favorita e cioè la squadra italiana. Il fatto che la finale di Coppa CEV negli ultimi anni sia stata una doppia partita ha ridotto notevolmente l’imprevedibilità di queste partite e anche questa volta non ci sono sorprese.
Per quanto riguarda Zacchaiou, i suoi successi sulla corte italiana negli ultimi quattro anni sono stati straordinari. Fin dalla sua prima apparizione nel nostro Paese, sia al Pannaxiakos che all’Olympiakos, è stato chiaro che si tratta di un talento e di un atleta di alto livello. Il suo ritmo nel campionato italiano è stato costante e in miglioramento sia a Cuneo che a Monza, Busto Arizzo e ora a Chieri. Cuneo è solo l’inizio, una porta aperta da una squadra dal potenziale medio. Questo è stato sfruttato nel migliore dei modi da Zakhaiou che negli anni successivi è stato nel gruppo otto e ha giocato anche la finale contro Koneliano nel 2022.
Questo centrocampista cipriota dimostra che non basta avere solo talento, e non basta semplicemente far parte di una buona squadra. Non è un caso che quest’anno sia diventato il miglior muro della Coppa CEV. E non importa quanti anni passeranno, ricorderà che è stato il suo blocco a fornire il punto decisivo che ha deciso il titolo europeo di Kieri. Quando nella partita decisiva della Coppa CEV ha chiuso la partita con 6 muri e un attacco 4/6 significava che non era lì per caso e stasera sembrava la ricompensa perfetta per i suoi sforzi.
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