“Chiedo scusa a mia moglie, Georgia Meloni e dai miei partner”, ha detto il ministro della Cultura italiano Gennaro Sangiuliano in un’intervista al canale televisivo pubblico Rai Uno, in cui ha fatto riferimento al suo rapporto con gli “influencer” Maria Rosaria Botsia.
“Il nostro rapporto è emotivo, inizia ai primi di maggio e termina ai primi di agosto. “Trovo strano che ci sia un’inchiesta giudiziaria su questa vicenda, non credo che i rapporti personali siano oggetto di interesse giudiziario”, ha aggiunto il ministro.
Riferendosi alla conferenza dei ministri della Cultura del G7 che si svolgerà a Napoli tra due settimane, Sangiuliano lo ha detto botcia non ha assolutamente nulla a che fare con i protocolli di sicurezza conferenze, ma solo con “questioni secondarie” come la selezione dei premi per i partecipanti e le cene.
Interrogato in merito, lo ha ripetuto la scelta di Maria Rosaria Botsia come sua consigliera non è definitiva a causa dei loro legami – per evitare possibili incompatibilità – ma anche perché lui stesso svolge una serie di attività commerciali, che potrebbero portare a conflitti se non viene pagato al ministero.
“Ho detto a Georgia Meloni che ero pronto a dimettermi, ma mi ha chiesto di continuare. “Mi ha anche chiesto di chiarire tutto il caso con onestà e nel rispetto della verità”, ha concluso il ministro e giornalista italiano.
Come è avvenuto il trambusto
Tutto è iniziato la settimana scorsa, quando Bocia ha voluto ringraziare Sangiuliano sui social per “aver deciso di sceglierlo come consulente per un evento importante e importante”.
I consiglieri del ministro hanno smentito la notizia, ma l’interessato ha iniziato a caricare una serie di foto che lo ritraevano in posa con Sanjuliano durante le sue varie visite. Tra questi c’è Pompei, dove sono attesi i ministri della Cultura del G7, riuniti tra tre settimane nella Bassa Italia.
La questione sollevata dai media e dall’opposizione è se Maria Rosaria Bocia – laureata in economia – possa essere stata esposta a informazioni riservate, legate alla sicurezza dei ministri che hanno partecipato alle elezioni. udito.
Il Ministero dei Beni Culturali italiano lo smentisce categoricamente. Allo stesso tempo, ha anche negato che sia stata finalmente firmata la nomina dell’influencer ed “esperto di moda” a consigliere ministeriale non retribuito.
Lo stesso Primo Ministro italiano Giorgia Meloni, nella sua intervista televisiva di ieri, lunedì sera, ha fatto riferimento all’intero problema e ha sottolineato che “Il capo del Ministero della Cultura gli ha assicurato che la persona non aveva accesso a documenti segreti – con particolare riferimento all’incontro dei ministri della Cultura del G7 – e soprattutto non è stato speso un solo euro del denaro pubblico dei cittadini italiani, sempre con riferimento a questa persona”.
Maria Rosaria Botsia, però, ieri sera ha caricato due pagine di documenti relativi al programma di lavoro del G7 a Napoli e Pompei. Oggi ha aggiunto che per le sue visite e viaggi “lui stesso non ha mai pagato un solo euro” e che “tutti i viaggi sono stati organizzati dal capo della segreteria ministeriale”.
L’opposizione ha chiesto al ministro italiano della Cultura di presentarsi la prossima settimana al parlamento di Roma per spiegare nei dettagli cosa è realmente accaduto e quale era il suo rapporto professionale con Maria Rosaria Botcia.
Gennaro Sangiuliano, nella sua lettera pubblicata oggi dal quotidiano La Stampa, ha affermato che “si tratta di una bufera mediatica in cui è difficile distinguere le fake news dai fatti reali, ma bisogna presentarle nelle sue vere dimensioni”.
“Vorrei inoltre sottolineare che il nostro ministero non ha mai speso un solo euro, nemmeno per il caffè, per la signora. Botsia” e che “una visita al parco archeologico di Pompei non è un oggetto culturale del G7. “, ha concluso il ministro italiano.
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