Il ministro dell’Istruzione italiano Giuseppe Valditara ha sottolineato oggi (28/3) che “nelle aule scolastiche del Paese la maggioranza degli studenti deve essere italiana”.
Il Ministro dell’Istruzione italiano ha aggiunto che “i principi della Costituzione possono essere compresi meglio se gli studenti stranieri studiano in modo rafforzato la lingua italiana – quelli che non la conoscono bene – e se a scuola si insegna loro approfonditamente Storia, letteratura, arte, musica italiana e se i loro genitori partecipano all’apprendimento della lingua italiana e della cultura del paese perché, in caso contrario, vivranno in comunità separate”.
Questa dichiarazione fa seguito a quanto affermato da Matteo Salvini, segretario della Lega e ministro dei Trasporti, il quale ha affermato che “la presenza di studenti stranieri in ciascuna classe scolastica non dovrà superare il 20% del totale”.
Dall’opposizione di centrosinistra, il Pd sottolinea che “la posizione del ministro dell’Istruzione è priva di logica” e che “Valditara adesso si fa portavoce di Salvini”. Il più grande sindacato del Paese, la Cgil, ritiene che “si tratti di una proposta superata, che non tiene conto del fatto che la scuola è un luogo di aggregazione, né dell’attuale composizione della società italiana”.
Il partito della Meloni sostiene il ministro
Nella coalizione, il partito italiano Adelfia, guidato dal premier Giorgia Meloni, sostiene la posizione del ministro dell’Istruzione, con la logica che “fenomeni come quelli che si verificano nelle periferie parigine, dove cresce la cultura dell’intolleranza, devono essere evitati. .”
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