Italia: medici e infermieri picchiati

La situazione negli ospedali pubblici in Italia sta raggiungendo un punto estremo – Continuano gli attacchi al personale infermieristico da parte di pazienti e parenti

Risposta da Roma

L’ultimo attentato è avvenuto nel centro Italia, nella regione Abruzzo. Un paziente in una clinica oncologica ha perso la lotta contro la sua vita e 40 dei suoi parenti sono entrati violentemente nell’ospedale, hanno iniziato a distruggere tutto ciò che avevano davanti e ad attaccare medici e infermieri.

Nello stesso momento, a Vibo Valencia, in Calabria, una donna ha preso a pugni un medico che aveva chiesto di non aspettare il suo turno al pronto soccorso e di essere visitata immediatamente. Alle porte di Caserta, in provincia di Napoli, un’infermiera che lavorava nel pronto soccorso è stata ferita dal marito della paziente. Era furioso, ha spiegato ai carabinieri, perché l’ambulanza era in ritardo.

Scene ed eventi che sembrano irreali. All’ingresso del pronto soccorso di un ospedale italiano c’è ora un grande cartello – tradotto in più lingue – che dice che aggredire il personale infermieristico è un reato penale. Il governo Meloni ha anche annunciato che i responsabili verranno arrestati e gettati in carcere.

Tuttavia, questo fenomeno estremo non è diminuito. In Calabria un prefetto ha deciso che l’esercito non contribuirà solo alla lotta alla criminalità organizzata. Nell’ambito del mantenimento dell’ordine pubblico, i soldati saranno di stanza anche fuori dagli ospedali per contribuire a reprimere gli attacchi violenti contro infermieri, medici e personale amministrativo. Molti cittadini, però, ritengono che si tratti di un passo sensazionale che non porterà risultati significativi.

Il sindacato italiano dei medici è pronto a indire lo sciopero generale e spiega che si tratta di un fenomeno complesso che richiede una serie di interventi. A partire dai salari bassi e dalla cronica carenza di personale, i tempi di attesa sono aumentati drasticamente in quasi tutti gli ospedali. “E in questo caso il problema richiede una soluzione che tenga conto delle cause reali e non solo delle conseguenze finali”, hanno sottolineato molti commentatori.

Ludovico Schiavone

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