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La polizia italiana e slovacca, in collaborazione con le controparti ungheresi, hanno scoperto una rete di commercianti illegali di rottami metallici, che dal 2018 ha guadagnato fraudolentemente almeno 130 milioni di euro (circa 3,4 miliardi di CZK). In questo contesto, 15 persone sono state arrestate in Italia e Slovacchia, anch’esse sospettate di riciclaggio e contraffazione. Lo riferisce l’Agenzia per la cooperazione giudiziaria dell’Unione europea (Eurojust), che coordina le indagini. Secondo lui, un sospetto è stato arrestato in Slovacchia.
L’indagine, condotta dalla polizia italiana con il nome di Operazione Ferramiu, è iniziata nel 2018 a causa di una transazione sospetta tra una società slovacca e una società di Torino, in Italia, che ha comportato somme di denaro straordinariamente ingenti. Il caso è stato avviato dalla Procura di Torino, che ha poi denunciato una falsificazione su larga scala di documenti e fatture.
La polizia italiana di Torino e Napoli ha collaborato con la polizia di Bratislava e Budapest. Società fittizie per coprire queste transazioni illegali sono state create anche in Turchia, Egitto, Pakistan, Cina e Malesia, ha affermato Eurojust.
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