Il nuovo leader dei socialdemocratici italiani riceve a Bruxelles – EURACTIV.com

Il nuovo leader del Partito Democratico Italiano (PD), Elly Schlein, è stato accolto a braccia aperte dai socialdemocratici al Parlamento Europeo, martedì (28/2).

Schlein, che lunedì ha sostituito l’ex leader del Partito Democratico Enrico Letta, ha pronunciato il suo primo discorso nella sede del partito da quando ha vinto le primarie di domenica. Lì ha annunciato che il Pd creerà “problemi” al governo di Giorgia Meloni (Fdi/Ekr).

Il suo discorso ha ricevuto una risposta positiva dai membri del parlamento.

“Era una donna con una bussola e uno scopo chiari, un cuore rosso e il potere di ispirare gli altri. Quindi è un leader per l’Italia e una persona importante per tutta l’Europa”, ha detto a EURACTIV Italia l’eurodeputata tedesca Maria Noichl, membro del gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D) a Bruxelles.

Noichl conosce personalmente Schlein, che è stato membro del Parlamento europeo dal 2014 al 2019, e lo descrive come determinato a portare avanti la sua agenda. “Non vuole correnti fasciste in Europa. Non vuole che la parità di diritti sia ulteriormente bloccata o che i passi verso la neutralità climatica vengano ritardati”, ha affermato Noichl.

Schlein, la prima donna alla guida del PD, ha vinto le primarie del partito con il 53,75% contro il 46,25% del potenziale contendente Stefano Bonaccini. Questo ha ribaltato il precedente scrutinio, a cui potevano partecipare solo i membri del Pd, in cui Bonaccini aveva vinto con il 52,87 per cento e Schlein con il 34,88 per cento.

Questo risultato è sintomo di turbolenze interne al partito, spesso accusato di non corrispondere alla realtà e di ottenere sempre meno consensi, soprattutto tra i giovani.

Degno di nota è anche l’insolito processo che ha portato alla vittoria di Schlein. Ha lasciato il PD nel 2015 in una disputa con l’ex primo ministro e attuale leader di Italia Viva (riforma) Matteo Renzi, e solo nel novembre 2022 si è nuovamente arruolato per candidarsi alla carica di leader del partito.

Durante la campagna elettorale si è rivolto ai giovani elettori parlando della lotta alle disuguaglianze, della riforma del lavoro e dell’emergenza climatica. Si è affermata come leader femminista progressista vicina alla comunità LGBTQ+.

“I democratici devono essere fortunati ad averli perché senza Elly Schlein continueranno a languire e a perdere voti”, ha detto a EURACTIV Italia il prof. Gianfranco Pasquino, politologo e professore emerito di scienze politiche.

Tuttavia, Schlein è rimasto ambiguo sull’Ucraina nel programma in 20 punti presentato dal nuovo leader, incentrato principalmente sull’ambiente e sui diritti civili.

Pur affermando che l’Ucraina vuole ricevere tutto il sostegno “necessario per difendersi”, Schlein ha anche chiesto una soluzione diplomatica alla guerra.

Pertanto, l’Ue deve compiere “maggiori sforzi politici e diplomatici” “per creare le condizioni che porranno fine alla guerra”.

Schlein si descrive come un “pacifista” e combatte le armi come soluzione al conflitto. Alcuni esponenti del Pd hanno espresso dubbi sulla politica del ministro ucraino e attendono chiarimenti. Tra loro il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che ha minacciato di lasciare il partito se si discosta dalla sua precedente linea in Ucraina.

I critici vedono in questa ambiguità un possibile riavvicinamento con il Movimento 5 Stelle dell’ex premier Giuseppe Conte, che si è più volte pronunciato contro le spedizioni di armi in Ucraina per rafforzare in cambio i canali diplomatici.

“Spero che l’assistenza dell’Italia all’Ucraina non cambierà perché sarà molto grave e indebolirà sicuramente l’Italia in Europa”, ha detto Pasquino a EURACTIV Italia.

“La posizione non è molto chiara se aiutare o meno l’Ucraina a difendersi, ma questo dovrebbe essere un passo importante”, ha aggiunto il professore, sperando di ridurre l’ambiguità e la posizione chiara dei nuovi dembos.

Calvina Fontana

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