Domenica sera è stato confermato che la causa dello schianto della nave da 12 miliardi di corone è stata la decisione del capitano di accogliere a terra il suo amico. A terra c’era un marinaio di una nave mercantile italiana con cui aveva stretto amicizia. Gli investigatori italiani conoscono già il suo nome e sarà interrogato.
Domenica l’armatore della nave ha dichiarato che la responsabilità dell’incidente era del capitano. Secondo lui dietro l’incidente c’era un “grave errore umano”.
La nave colpì la barriera corallina di La Scole, provocando una crepa lunga 48 metri sul lato sinistro. La massa d’acqua entrò nello scafo attraverso un grande foro, quindi la nave iniziò ad inclinarsi rapidamente.
“Sembra che il capitano abbia commesso un errore nel processo decisionale che ha avuto gravi conseguenze”, ha dichiarato Costa Crociere in una nota. Secondo lui la nave navigava troppo vicino alla costa. Quindi si diresse verso un dirupo noto per essere pericoloso. Ma il capitano si è difeso perché la navigazione gli aveva detto che era in acque sicure.
Il capitano non ha seguito il percorso prescritto
Dopo essere salpata da Civitavecchia, la nave avrebbe dovuto dirigersi a ovest-nordovest nel Mar Tirreno, ma subito navigò verso nordovest, superando il Giglio lungo la costa orientale invece di lasciarlo a dritta.
Ma non è la prima volta che una nave naviga in questa direzione. Era già andato qui ad agosto. Le barche hanno accolto i turisti a terra con grida e il sindaco ha inviato una e-mail ringraziando il capitano per il “meraviglioso spettacolo di turismo e intrattenimento”.
Il capitano non era l’ultima persona rimasta sulla nave
Inoltre, sostiene il suo datore di lavoro, il capitano “non ha seguito le procedure aziendali stabilite e gli standard internazionali” dopo l’incidente. Non fu l’ultima persona a lasciare la nave quando fu sicuro che tutti i passeggeri fossero al sicuro. Due turisti coreani in luna di miele sulla barca sono stati salvati vivi sabato.
Due cittadini francesi, l’ufficiale militare Ophelie Gondell e l’ufficiale di polizia David Du Pay, hanno detto di aver visto il capitano nella scialuppa di salvataggio prima che tutti lasciassero la nave che affondava.
Il capitano ha negato di aver chiamato la famiglia dicendo che era stato l’ultima persona a partire, il pubblico ministero Francesco Verusio ha sostenuto il contrario.
Inoltre, è stato rivelato che i membri dell’equipaggio diretti verso le scialuppe di salvataggio bloccavano la strada a donne e bambini. [celá zpráva]
Il capitano è sul ponte
Secondo la compagnia Costa Crociere, dove Francesco Schettino ha lavorato per dieci anni, non è certo che il comandante fosse a cena con i passeggeri al momento dell’incidente e non si trovasse in plancia, come hanno riferito alcuni media. Il capitano è in custodia da sabato.
La Procura sta svolgendo due indagini. Uno di questi è il percorso scelto, che copre una distanza di 300 metri dalla costa rocciosa tra le isole, anche se la distanza di sicurezza è di tre chilometri. La seconda riguarda l’evacuazione e il sospetto che il capitano abbia abbandonato la nave prima di garantire la sicurezza di tutti i passeggeri. Affronta l’accusa di omicidio. Sei vittime accertate, 14 persone scomparse. [celá zpráva]
È stato arrestato anche il primo ufficiale della nave.
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