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Per tutta la giornata la politica italiana è stata alla ribalta: in serata si è saputo che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ricevuto una sonora ovazione in un voto di fiducia al Senato. Nonostante abbia vinto il voto, i suoi principali partiti di governo Lega, Forza Italia e Movimento Cinque Stelle non hanno votato. Pertanto, è molto probabile che possa nuovamente rassegnare le dimissioni al Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Inoltre, mercoledì è continuata l’incertezza sulle forniture di gas russo. Non è inoltre chiaro se e in che misura le spedizioni di gas dalla Russia riprenderanno giovedì dopo il completamento delle regolari ispezioni tecniche del gasdotto Nord Stream 1 nel Mar Baltico. Alla luce delle sanzioni imposte, sorge anche il dubbio se e quando la Russia riprenderà le turbine riparate in Canada e ritenute necessarie.
Altrimenti, gli investitori stanno già guardando all’attesissimo incontro della BCE di giovedì, con quello che potrebbe essere il primo aumento dei tassi in undici anni, il cui numero rimane poco chiaro. Già martedì, la prospettiva di un aumento significativo dei tassi per combattere l’inflazione elevata ha fatto salire l’euro. Un aumento di almeno 0,25 punti percentuali è considerato una conclusione anticipata visto il forte segnale della banca centrale. “Un aumento di 0,5 punti percentuali dei tassi di interesse avrebbe senso”, ha scritto Marko Behring, responsabile della gestione patrimoniale della Fürst Fugger Privatbank.
Fonte: dpa-AFX
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