Il discorso di ieri della presidente della Commissione Ursula von der Leyen sullo stato dell’Unione europea è stato di ampio respiro: elezioni europee, transizione all’energia verde e indagine su una possibile concorrenza sleale da parte della Cina.
Il discorso del presidente della Commissione ha preannunciato anche la ricomparsa di Mario Draghi. Il presidente della Commissione europea ha descritto l’ex primo ministro italiano ed ex presidente della Banca centrale europea come “uno dei più grandi pensatori economici d’Europa” e gli ha chiesto di assumere un ruolo nella valutazione della competitività dell’UE.
Commentando lo sviluppo, il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha affermato di considerarlo “una buona notizia” e ha affermato che non si tratta di un compito che “ci costerebbe”. Tuttavia, ha attaccato il commissario economico dell’Unione europea, Paolo Gentiloni, accusandolo di essere critico e poco collaborativo.
Nonostante le dichiarazioni della Meloni, il governo italiano è effettivamente preoccupato, secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, secondo cui la Meloni dovrà decidere se schierarsi con Bruxelles oppure no. Questa decisione, infatti, va presa subito perché – secondo il quotidiano italiano – Bruxelles ha chiesto la prova definitiva della lealtà della Meloni. Il clima non è stato aiutato nemmeno dalla doccia fredda sul primo ministro italiano fatta dal presidente del Partito popolare europeo (PPE) di centrodestra Manfred Weber, che inizialmente ha indicato la disponibilità a corteggiare Meloni.
Quindi la scelta di von der Leyen di “assumere” Mario Draghi ha avuto un impatto destabilizzante, ha commentato La Repubblica, aggiungendo: “Come se non bastasse, la Bce rifiuta chiaramente le tasse sulle banche: non devono essere usate, perderete la vostra credibilità” .
Si tratta del parere della BCE sull’imposizione di un’imposta straordinaria sui redditi “inattesi” delle banche, in risposta a una richiesta dell’Italia, che all’inizio di agosto aveva annunciato l’imposizione di un’imposta una tantum del 40% sul settore finanziario nazionale. .
I giornali italiani parlavano della chiara prospettiva di una marginalizzazione dell’Italia da parte dell’Europa. “La Meloni è un’ombra a Bruxelles. L’Italia vive il dramma di un presidente del Consiglio che non conosce né la grammatica né la sintassi di una lingua comune europea”.
“Scrittore. Ninja della musica. Esperto di cibo estremo. Specialista dei social media. Sostenitore di Twitter.”