Il Movimento Cinque Stelle (M5S), che fa parte della coalizione di governo italiana, ha boicottato al Senato il voto di sfiducia sul progetto del governo: ora il governo di unità rischia il collasso Mario Draghi. I senatori del partito si sono allontanati dal voto di sfiducia di giovedì relativo al voto sul pacchetto di incentivi del governo. Il primo ministro Draghi aveva precedentemente avvertito che non avrebbe continuato a guidare un governo di unità senza il sostegno dei Cinque Stelle.
“Oggi non partecipiamo alla votazione su questo decreto legge”, ha detto prima della votazione la senatrice capofila del M5S, Mariolina Castellone. Lo ha confermato affermando che il previsto pacchetto di stimolo economico non è stato sufficiente a soddisfare i bisogni del Paese.
Alla Camera dei rappresentanti, i parlamentari del M5S hanno espresso la loro fiducia a Draghi
La sera prima, il boss del M5S Giuseppe Conte aveva annunciato che i senatori del suo partito avrebbero lasciato l’aula mentre votavano. Il voto è stato intorno a un pacchetto di incentivi da 23 miliardi di euro per aiutare le famiglie e le imprese a far fronte all’inflazione.
È stata inoltre decisa una misura per agevolare la costruzione di un impianto di incenerimento dei rifiuti a Roma. Tuttavia, il Movimento Cinque Stelle lo ha respinto con veemenza.
Alla Camera dei rappresentanti, lunedì i legislatori del M5S hanno votato a favore del governo, ma in seguito si sono astenuti dal votare sul pacchetto legislativo. Al Senato vale però una regola diversa: la camera alta non vota separatamente sul voto di fiducia e su alcuni progetti di legge.
Draghi è subentrato alla carica di primo ministro nel febbraio 2021 in seguito al crollo del precedente governo. L’ex capo della Banca centrale europea (BCE) ha formato un governo di unità nazionale che unisce i partiti da sinistra a destra.
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