Altri governi europei, in particolare l’Italia, dopo Francia, Polonia, Ungheria, Spagna e Portogallo, hanno annunciato piani drastici con esenzioni fiscali, per combattere
della bassa natalità e con l’obiettivo di “non consegnare l’Italia alla sostituzione etnica” ha affermato la Confederazione Suprema dei Molti Figli della Grecia (ASPE), rilevando che in Italia il problema demografico è molto reale, e insieme all’immigrazione è in posizione più importante. al centro dell’attenzione del governo.
In questo contesto, il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha presentato una proposta “a
a fine anno verrà introdotto l’assegno familiare per i genitori con figli”, cioè “i nuclei familiari con almeno due figli non pagheranno le tasse”.
Secondo l’ASPE, “purtroppo la politica fiscale della Grecia è considerata ostile nei confronti delle famiglie con bambini, come confermato da uno studio condotto dalla International Tax Foundation, che mostra che la Grecia è al 4° posto tra i paesi OCSE per le tasse più alte sui lavoratori con figli.
Le politiche fiscali sfavorevoli alla famiglia comportano un aumento del rischio di povertà nelle famiglie con molti figli e nelle famiglie con tre figli, come evidenziato in EL.STAT. che affermava che “il rischio di povertà dei bambini di età compresa tra 0 e 17 anni (povertà infantile) ammontava al 23,7%, con un aumento di 2,6 punti percentuali rispetto al 2019” e inoltre “la profondità (gap) del rischio nel 2005 era del 23 . 9%, segnando un aumento nel decennio”.
Per chi ha molti figli in Grecia, l’attuale sistema di detrazioni fiscali è “benefico per chi ha un reddito basso (fino a 30mila euro annui) ma da un lato è del tutto inadeguato a sostenere le famiglie con figli, dall’altro invece il sistema è insufficiente. non prevede un importo soddisfacente per ciascun figlio della famiglia, dando luogo a una discriminazione negativa nei confronti delle famiglie con più figli”.
La Confederazione Suprema dei Molti Figli della Grecia, identificando il problema demografico acuto e in peggioramento, sta portando avanti una serie di azioni per affrontare il problema demografico, come la recente presentazione di una proposta congiunta ASPE – OEE al Ministero delle Finanze in merito alla tassazione e all’economia politica con una dimensione demografica:
1) Definire la soglia di povertà come l’importo del reddito esentasse per le famiglie con figli
2) Stabilire l’imposta immobiliare (ENFIA) in relazione alle reali esigenze abitative di una famiglia con figli.
3) Stabilire redditi esentasse in base al numero di figli e bonus aggiuntivi per le famiglie con molti figli (che hanno il certificato di status di pluri-figli).
4) Eliminare il reddito presunto per i figli protetti fino a 25 anni.
5) Eliminazione dei criteri di vita di lusso per le famiglie numerose in tutte le prestazioni sociali (riscaldamento, alloggio, affitto, ecc.).
6) Riattivazione dei fondi di risparmio e prestito.
7) Dividendo sociale – per sostenere una famiglia numerosa.
L’ASPE spera che il nuovo governo che emergerà dalle prossime elezioni segua l’esempio dell’Italia per liberare il paese dal collasso demografico in corso.
“Scrittore. Ninja della musica. Esperto di cibo estremo. Specialista dei social media. Sostenitore di Twitter.”