“Alto numero di clandestini”: la Meloni fa patto con la Libia contro i barconi profughi

“Alto numero di migranti illegali”
Patto Meloni con la Libia contro le navi profughi

Cosa è successo al largo della Libia? Attivisti per i diritti umani accusano lo Stato di intercettare i rifugiati contro la loro volontà in alto mare e di metterli nei campi. Durante una visita a Tripoli, il primo ministro italiano Meloni ha dichiarato di voler fornire alla guardia costiera locale maggiori fondi dell’UE.

Italia e Libia hanno concordato di adottare in futuro misure più severe contro le navi migranti nel Mediterraneo. Lo ha annunciato il premier italiano Giorgia Meloni durante una visita a Tripoli. “Il numero di migranti illegali è ancora troppo alto”, ha detto il politico di estrema destra dopo aver incontrato il primo ministro libico Abdul Hamid Dbaiba. “Crediamo che si possa e si debba fare di più qui”.

L’Italia vuole quindi fornire alla guardia costiera libica cinque nuovi motoscafi con fondi Ue. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha firmato una corrispondente dichiarazione di intenti, ha annunciato su Twitter. Meloni ha sottolineato che queste barche dovrebbero essere utilizzate per aiutare migranti e rifugiati in difficoltà. Tuttavia, le organizzazioni umanitarie internazionali hanno accusato la Libia di non aiutare i fuggitivi con le loro guardie costiere, ma di intercettarli e riportarli nel Paese nordafricano contro la loro volontà.

Rifugiati e migranti denunciano regolarmente abusi; Le organizzazioni per i diritti umani classificano il paese della guerra civile come un luogo non sicuro per i rifugiati. La maggior parte delle persone che hanno viaggiato verso nord dal Nord Africa in barca, alcune delle quali non idonee alla navigazione, sono state scaricate al largo della costa libica. Molti hanno raggiunto il sud Italia in questo modo, alcuni sono stati trovati da soccorritori in mare volontari e portati a bordo.

Il salvatore del mare accusa Roma di soprusi

Una di queste navi, la “Geo Barents” di Medici Senza Frontiere, ha raggiunto sabato il porto di La Spezia, nel nord Italia, con a bordo 237 persone soccorse. La città ligure, a più di 1000 chilometri dalla zona dei soccorsi sul fronte libico, è stata assegnata all’equipaggio come punto di contatto. Là la gente è scesa a terra.

La nave “Ocean Viking” dell’associazione SOS Méditerranée è stata inviata a Carrara poco a sud di La Spezia con 95 migranti. Gli assistenti hanno criticato aspramente il fatto che attualmente non fossero di stanza in porti più vicini, ad esempio in Sicilia, e hanno visto questa azione del governo come una molestia. La nave di soccorso privata tedesca “Sea-Eye 4” è in rotta dalla Spagna verso il Mediterraneo centrale per una nuova missione nel fine settimana.

Calvina Fontana

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