Il film sulla vita di Papa Pio, il sacerdote più famoso e controverso d’Italia canonizzato dalla Chiesa cattolica romana, è stato presentato in anteprima questa settimana, insieme al regista Abel Ferrara, come parte del film di successo. dalla Mostra del Cinema di Venezia.
Ma Padre Pio non è un film biografico. Il regista ambienta la storia alla fine della prima guerra mondiale in un piccolo paese rurale del sud Italia, dove i socialisti hanno appena vinto le elezioni.
Gli agricoltori e gli attivisti che rivendicano i loro diritti saranno uccisi dai proiettili dell’esercito. Un presagio di imminente fascismo.
Abel Ferrara parla della combinazione di due eventi che rende interessante la narrazione cinematografica. “L’ascesa del fascismo e la strage di San Giovanni Rotondo. Allo stesso tempo, padre Pio aveva sul corpo le cosiddette stigmate. Questo momento della sua unione con Cristo fu anche un’espressione inconscia delle pressioni e delle pressioni del mondo intorno a lui.”
Il film è ambientato alla fine di due stagioni mentre Shia LeBeouf, noto per il suo carattere intenso, interpreta Padre Pio. E non è un caso che questa storia sia stata ripresa da Abel Ferrara, devoto cattolico che vive in Italia e che ha vissuto lui stesso la redenzione.
“Dieci anni fa sono diventato dipendente da alcol e droghe. E dal momento in cui ti liberi di tutto questo, inizi a vedere la vita in modo diverso, il modo in cui vivi, ottieni un’altra vita”. Questa, come dice lui, è come una seconda possibilità che ci viene data per fare tutto ora.
Il film “Padre Pio” sarà proiettato nell’ambito delle Giornate Degli Autori, che replica la 15 giorni di premiazione al regista avvenuta anche al Festival di Cannes in onore di un eccezionale creatore di cinema.
Il Festival di Venezia si svolgerà dal 31 agosto al 10 settembre.
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