La riunione finale del “frammento Fagan” dal Museo A. Salinas di Palermo alla decorazione orientale del Partenone del Museo dell’Acropoli è ormai un dato di fatto.
Con i toccanti eventi, che si sono svolti ieri sera nelle sale del Partenone, alla presenza del Ministro della Cultura e dello Sport Lina Mendoni, Direttore Generale del Museo dell’Acropoli, Professor Nikolaos Stampolidis e Presidente del Consiglio Dimitris Pantermalis, nonché come in viaggio »la riunione finale del frammento in cui rimarrà per sempre: nella decorazione orientale del Partenone da cui è stato tolto.
“L’iter seguito dal governo siciliano e dal ministero della Cultura della Repubblica italiana per il definitivo rimpatrio del frammento di Fagan mostra un percorso chiaro e morale per la restituzione della statua del Partenone”, ha affermato il ministro della Cultura e dello Sport Lina Mendoni prima di la collocazione finale del frammento nella decorazione del Partenone. Descrivendo ieri come “storico”, la sig. Mendoni ha osservato: “Oggi è l’inizio, l’inizio delle proporzioni storiche. Oggi si completano gli sforzi discussi in passato e che si sono sempre conclusi in una situazione di stallo. Questi sforzi hanno preso forma sostanziale e tangibile nel gennaio 2022, quando dopo mesi di consultazioni amichevoli è stato raggiunto un accordo tra il Governo Autonomo della Sicilia e il Ministero della Cultura e dello Sport della Repubblica Ellenica, affinché il frammento di Fagan sia conservato nel Museo dell’Acropoli predisposto dal Ministero della Cultura della Repubblica Italiana per consentirne la restituzione permanente della statua ad Atene”, ha sottolineato il ministro della Cultura.
“Oggi è un grande giorno per il Museo dell’Acropoli poiché questo evento completa l’avventura del capolavoro della decorazione orientale del Partenone. Anni fa abbiamo iniziato con un piccolo campione di Heidelberg, ora si sta compiendo il prossimo grande passo per restaurare il Partenone… I nostri colleghi italiani hanno aperto un percorso non facile, ma molto importante, un percorso che possa fungere da modello per i comportamenti di chi ha ancora una parte del Partenone.Mi auguro che dopo questo secondo grande passo, il il terzo passo è massimo”, ha affermato il presidente del Museo dell’Acropoli, Dimitris Pantermalis.
“Il frammento Fagan non è più un orfano, un campione tagliato, una frammentazione, perché il Partenone non è un Corpus Domini, smembrato e preso. Questo è un corpo esigente, che ne chiede l’unificazione, questa è una richiesta della comunità mondiale”, ha affermato il direttore generale del Museo dell’Acropoli, il professor Nikolaos Stampolidis. “Il definitivo ritorno e riunificazione del partito siciliano è molto importante perché sappiamo tutti che l’inizio è metà di tutto. Questa è la prima riunione nel Partenone ad essere collegata da uno Stato all’altro, mostrando così il percorso che ancora deve essere seguito da altrove, soprattutto dall’Inghilterra, ha contribuito al restauro di monumenti, simboli della cultura mondiale, il Partenone, il ripristino della storia e della democrazia”, ha aggiunto N. Stampolidis.
“Lo considero molto importante in questo momento perché i beni culturali come elementi costitutivi dell’espressione individuale e collettiva sono impronte uniche ed elementi indiscutibili delle identità culturali e culturali delle persone. Soprattutto gli oggetti d’antiquariato, a parte il loro materiale di impronta culturale, hanno un carico culturale intangibile. ancora più importante e per questo è importante che coesistano dove sono nate… Credo che oggi sia la stazione della nostra collaborazione che in futuro sarà ancora più stretta”, ha detto in greco il Direttore Generale del Museo Italiano, Massimo Osana.
“Dopo essersi finalmente riconnesso con un altro frammento della stessa lastra, il sesto della decorazione orientale del Partenone, dal quale il frammento è stato rimosso in circostanze ancora poco chiare e in uno studio approfondito, il frammento dimostra pienamente tutta la sua eterna bellezza… Micro” Si può dire un frammento, ma in esso si legge tutta l’originalità e la saggezza dell’ingegno di Fidia, la sua capacità di collegare il marmo con la morbidezza della pelle e la leggerezza del tessuto – in breve, la naturalezza dell’esistenza”, osserva il Direttrice del Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas” di Palermo Katerina Greco, che ha avuto un ruolo importante nella restituzione del frammento.
Anche l’Assessore Regionale ai Beni Culturali e Identità Siciliana, Alberto Samona, una delle figure principali del ritorno, ha fornito riprese video. “E’ stata un’emozione indescrivibile quella che abbiamo provato quando a gennaio, quando abbiamo accompagnato i frammenti di Palermo ad Atene, abbiamo visto quella che prima era un’opera individuale fusa con la sua opera madre. Il fatto che la Sicilia voglia seguire questa strada fa parte di la visione europea in cosa crediamo: l’Europa con una società, una cultura e un’identità radicate nella sua storia e tradizioni millenarie.” A. Samona.
“E’ con grande piacere che celebro con i miei amici greci e il Territorio di Sicilia il ritorno permanente dei frammenti di Fagan ad Atene. L’Italia è in prima linea nella concreta conferma del principio della restituzione della ricchezza culturale in vista del ripristino il suo patrimonio storico culturale al luogo e ai popoli di origine.In questo momento, il patrimonio culturale è legalmente in Italia, ma vogliamo trasmettere un messaggio di amicizia e di forte vicinanza con la Grecia”, ha affermato il Ministro della Cultura, Dario Francescini, nelle sue osservazioni lette dal Sig. Stampolidis .
Il cosiddetto “frammento Fagan”, la parte del piatto che comprende la decorazione orientale del Partenone e rappresenta i piedi di Artemide, la dea della caccia, seduta sul trono, finì all’inizio del XIX secolo nelle mani di il console britannico Robert Fagan non capiva del tutto. Dopo la sua morte lo lasciò in eredità alla moglie, che poi lo vendette, tra il 1818 e il 1820, al Regio Museo dell’Università di Palermo, il cui attuale successore è il Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas”. A gennaio il frammento era già al Museo dell’Acropoli di Atene, dove durante una cerimonia alla presenza del primo ministro Kyriakos Mitsotakis, è stato riattaccato con le decorazioni originali che erano state rimosse.
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