Francesco Totti condivide l’Italia con la sua serie e il nuovo lavoro

QUELLO Francesco Totti è tornato nelle notizie in Italia mentre il paese si prepara a guardare gli ultimi due episodi di una serie di documentari sulla sua carriera intitolata “Speravo de morì prima”che sarà trasmesso dalla rete Cielo il 2 aprile. La serie è basata sulla sua autobiografia intitolata “Un Capitano”.

“Spero di morire prima”, trasmesso in Grecia da COSMOTE TV, non è una copia esatta del libro “Un Leader”. I creatori hanno detto di voler mostrare attraverso gli ultimi 18 mesi della carriera di Totti e con flashback mirati dei suoi 25 anni di carriera con la Roma chi era e mostrare la “leggerezza epica” che era il suo marchio di fabbrica..

Il diverso percorso intrapreso rispetto alle opere principali del genere ha diviso le recensioni. QUELLO Toti non appare direttamente. Lui, come tutti gli altri personaggi che compaiono nella serie, è incarnato dall’attore. Chi segue da vicino la sua carriera non approfondisce gli strani retroscena, o almeno i racconti esagerati non portano a crederci al 100%. Non ha una serie di interviste come in “L’ultimo ballo” di Michael Jordano quello “Pelé” per Pelé o materiale inedito come in “Diego Maradona”il documentario Asif Kapadia per lui Diego Maradona.

QUELLO Antonio Cassanoera stato suo compagno di squadra Toti A “affascinante” e lui Nazionale italianaera completamente insoddisfatto dell’attore che lo interpretava. QUELLO Totiche contribuisce anche alla serie fornendo consigli al protagonista Pietro Castellettodisse che chi lo avesse visto avrebbe avuto l’impressione che stesse parlando tutto il tempo, anche se era così introverso e silenzioso.

Ancora una volta, per quelli di voi che non sanno molto del primo calciatore italiano ha catturato l’immaginazione dei tifosi del Calcio dopo Roberto Baggio, questa serie li riunirà con un personaggio interessante, la sua influenza sulla “Città Eterna” e la sua importanza per la Roma, ma anche per i tifosi dei “Gallorossi”.

Il suo “mito”. Toti agli spettatori può piacere o no, ma le persone che lo temevano erano gli agenti. Vedi, dentro 44 da e ha fermato il calcio 40 e dopo il suo fallimento come allenatore della Roma;ha deciso di aprire due società: uno che fornisce servizi di scouting e un altro che rappresenta i calciatori, che sono collegati tra loro.

Parla con BoboTVcanale dell’ex attaccante italiano, Cristiano Vierinel Instagramo Toti mostra il suo umore. “Nel suo ruolo Sandro Tonali è il migliore di tutti. Farei qualsiasi cosa affinché potesse venire con me”, ha detto. È nella media MilanoTuttavia, ha già un agente, Mr Caro Bocho che non si è fatto attendere per rispondere: “Un grande campione non significa che sia anche un grande procuratore”. Diversi altri agenti hanno recentemente denunciato le pratiche di Totti alla Federcalcio italiana ed è in corso un’indagine. Lo accusarono di non avere nemmeno il titolo di agente per poter svolgere l’incarico. “Ma non ho mai fatto questo lavoro, ero solo un cacciatore di talenti”, ha risposto. “Questa è una delle virtù di Francesco: guardare un giocatore per cinque minuti dirà se è bravo o no”, dice il suo ex compagno di squadra e ora amico e collega. Vincenzo Candela.

Molti calciatori italiani sono ora protagonisti del film Serie A avevano i poster di Totti nelle loro stanze. “Alcuni giocatori andranno con lui. Soprattutto quelli di Roma. È un idolo, quindi vogliono lavorare con lui”, ha detto recentemente un manager italiano. E immaginatelo Toti nel periodo di trasferimento non è interessato a sentire nulla e questa è una delle scene migliori del documentario: quando disse no a Silvio Berlusconi che lo voleva al Milan e Florentino Perez che lo voleva al Real Madrid.

Cesarino Endrizzi

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