Circa duecento persone si sono recate a Mezzegra-Giulino sul Lago di Como per commemorare il 79° anniversario della morte del dittatore italiano Benito Mussolini.
Il 28 aprile 1945 il dittatore italiano Benito Mussolini e la sua amante Clara Petacci furono giustiziati dalla resistenza italiana nel villaggio di Giulino di Mezzegra.
Domenica un gruppo di neofascisti vestiti di nero ha marciato a Dongo, cittadina sul lago di Como dove furono arrestati Mussolini e Petacci. Hanno messo 15 rose sull’acqua in memoria dei ministri e dei funzionari del governo di Mussolini che lì furono giustiziati. Poi hanno alzato le mani nel saluto romano e hanno cantato una canzone fascista.
I manifestanti si scontrano durante la cerimonia di Mussolini
La polizia ha dovuto separare il gruppo neofascista dalle centinaia di manifestanti che cantavano la famosa canzone antifascista italiana “Bella Ciao”durante la cerimonia di Mussolini.
Secondo testimoni oculari manifestazioni si sarebbero svolte anche a Predappio, paese natale e luogo di sepoltura di Mussolini.
La Meloni vuole candidarsi alle europee
Lo stesso giorno, il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha annunciato in una conferenza il suo partito Fratelli d’Italia Pescarache si sarebbe candidato alle elezioni europee.
Fratelli d’Italia affonda le sue radici nel movimento sociale italiano, fondato nel 1946 da un presidente di gabinetto dell’ultimo governo Mussolini. La Meloni, che ha aderito al movimento da adolescente, ha cercato di allontanare il partito dalle sue radici neofasciste. Ha condannato la soppressione della democrazia da parte del fascismo e ha insistito sul fatto che l’ala destra italiana aveva abbandonato il fascismo decenni fa.
Dal palco di Pescara ha accusato la sinistra di rappresentare una minaccia totalitaria per l’Italia. “Rilevo che il Partito Comunista esiste ancora e lo dico per mostrare dove possiamo trovare la nostalgia del totalitarismo oggi in Italia”, ha detto Meloni.
La Russa parla di distruggere Mussolini
Poco prima del discorso di Meloni, il presidente del Senato e membro di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa ha riferito della sua statua di Mussolini. La Russa è stato criticato per anni per non essersi mai pronunciato contro il fascismo.
“Non ho rimpianti di tenere in casa una statua di Mussolini. È un’eredità di mio padre. Cosa devo fare? Buttare via un regalo di mio padre? L’ho dato a mia sorella. “Ho anche Stalin, De Gasperi e un imperatore romano”, ha detto La Russa.
Ha criticato anche lo scrittore Antonio Scurati dopo che la Rai ha cancellato la trasmissione del suo discorso contro il governo Meloni il 25 aprile, giorno della Liberazione.
Scurati ha accusato il primo ministro italiano e il suo partito di non prendere mai le distanze dal fascismo.
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