Nikos Sotiriadis – Giorgos Vatikis: eroe del PAOK “caduto” sul fronte albanese nel 1940

Negli anni difficili 1930 i calciatori non hanno nulla a che fare con le stelle ben pagate del nostro tempo. Lo sport è amatoriale e la maggior parte dei giocatori sono poveri lavoratori che lavorano molte ore per guadagnarsi un salario dignitoso prima di iniziare ad allenarsi sui campi in terra battuta.

Poco prima che i fascisti italiani invadessero la Grecia, Mr PAOK è il campione del Salonicco e i suoi due migliori giocatori sono portieri Nikos Sotiriadis e indietro sinistro Giorgio Vatikis. Subito dopo lo scoppio della guerra entrambi si arruolarono nell’esercito e morirono combattendo sul fronte albanese, guadagnandosi così con il loro sangue un posto nel coro degli eroi del 1940.

QUELLO Nikos Sotiriadis nacque a Moudania, Boursa, nel 1908 e dopo il disastro dell’Asia Minore si ritrovò a Salonicco con tutta la sua famiglia che fu distrutta dai turchi. Il piccolo Nikos ha iniziato a giocare a calcio nella squadra “Stella bianca” e nel 1932 si trasferì al PAOK, dopo aver dimostrato di avere il talento e la voglia di competere in un grande club.

Sotiriadis inizialmente era in panchina, al posto del grande portiere Chalkias, ma è entrato 19 febbraio 1933 ha fatto la sua prima apparizione nella prima squadra, in un derby locale insieme Ercole. La sua prestazione è stata impressionante, Dikefalos ha vinto 4-1 e il posto di portiere di prima classe era ormai suo.

Nel squadra nazionale Tuttavia, ha giocato solo una volta, in una partita contro di lui Palestina, per le qualificazioni ai Mondiali del 1938. Era il 20 febbraio e al 15′ il tecnico federale Kostas Negrepontis lo inserì per Spyros Sklavounos, infortunato. La Grecia vinse e passò al turno successivo dove fu eliminata dall’Ungheria, perdendo… 11-1.

Sotiriadis ha servito come sergente durante la guerra greco-italiana. Il 28 gennaio 1940, sulla collina 731, vide uno dei suoi commilitoni cadere coperto di sangue. Senza pensarci, uscì dal nascondiglio e corse ad aiutarla. Ma un colpo di mitragliatrice italiana recise il filo della sua vita. Questo è solo 22 anni.

Anche il terzino sinistro del PAOK ha lottato coraggiosamente sulle montagne albanesi, Giorgio Vatikis. Il giovane difensore Dikephalos, nato nel 1918 a Salonicco, ha servito come aiutante di campo 573a unità fucilieri eccetera 17 novembre 1940 ucciso nel feroce conflitto a Morava.

È stato molto sorprendente informazione sulla battaglia che costò la vita a Vatikis, da un giovane redattore sportivo dell’epoca Mimi Papanagiotou sul quotidiano “Athletic Echo”.

“Moravas, 17 novembre 1940. Negli ultimi giorni i combattimenti sono stati feroci. Sette volte nello stesso giorno è stata presa e riconquistata la collina del 1878. Ordine dello stato maggiore, irrevocabile: deve essere chiaro, bisogna prendere Kortsa di sicuro La prima unità di artiglieria 573° rinforzò il 27° reggimento Kozani, il comandante di uno dei suoi pezzi di artiglieria, il tenente di riserva Giorgos Vatikis, si era appena diplomato alla Scuola di riserva di Syros.

Nel pomeriggio, altro attacco. Il giovane comandante in seconda, rese inservibili con le armi i due principali punti difensivi italiani. Ed è riuscito a montare la sua mitragliatrice sulla collina. Lassù, con le sue 10 mitragliatrici. Gli italiani attaccano. Cadde la prima mitragliatrice.

Secondo. Sei rimasti. Sentì dolore alla spalla. Ha pescato con il dito. Rosso scuro. Alcuni proiettili. Annusò la carne. Ma lui era ancora lì, in prima fila. Nuovo incendio Cinque, altri tre da fare. Infuriato, si precipitò al cannone, sparandosi. Il destino lo ha reso l’ultimo. I suoi soldati caddero all’unisono. Al crepuscolo arrivarono i rinforzi. Quando salirono, guidati dal sottotenente Konstantinos Kolombas, lo trovarono morto sopra il cannone, con il petto gasato.


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Poco prima che i fascisti italiani invadessero la Grecia, Mr PAOK è il campione del Salonicco e i suoi due migliori giocatori sono portieri Nikos Sotiriadis e indietro sinistro Giorgio Vatikis. Subito dopo lo scoppio della guerra entrambi si arruolarono nell’esercito e morirono combattendo sul fronte albanese, guadagnandosi così con il loro sangue un posto nel coro degli eroi del 1940.

QUELLO Nikos Sotiriadis nacque a Moudania, Boursa, nel 1908 e dopo il disastro dell’Asia Minore si ritrovò a Salonicco con tutta la sua famiglia che fu distrutta dai turchi. Il piccolo Nikos ha iniziato a giocare a calcio nella squadra “Stella bianca” e nel 1932 si trasferì al PAOK, dopo aver dimostrato di avere il talento e la voglia di competere in un grande club.

Sotiriadis inizialmente era in panchina, al posto del grande portiere Chalkias, ma è entrato 19 febbraio 1933 ha fatto la sua prima apparizione nella prima squadra, in un derby locale insieme Ercole. La sua prestazione è stata impressionante, Dikefalos ha vinto 4-1 e il posto di portiere di prima classe era ormai suo.

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Sotiriadis ha servito come sergente durante la guerra greco-italiana. Il 28 gennaio 1940, sulla collina 731, vide uno dei suoi commilitoni cadere coperto di sangue. Senza pensarci, uscì dal nascondiglio e corse ad aiutarla. Ma un colpo di mitragliatrice italiana recise il filo della sua vita. Questo è solo 22 anni.

Anche il terzino sinistro del PAOK ha lottato coraggiosamente sulle montagne albanesi, Giorgio Vatikis. Il giovane difensore Dikephalos, nato nel 1918 a Salonicco, ha servito come aiutante di campo 573a unità fucilieri eccetera 17 novembre 1940 ucciso nel feroce conflitto a Morava.

È stato molto sorprendente informazione sulla battaglia che costò la vita a Vatikis, da un giovane redattore sportivo dell’epoca Mimi Papanagiotou sul quotidiano “Athletic Echo”.

“Moravas, 17 novembre 1940. Negli ultimi giorni i combattimenti sono stati feroci. Sette volte nello stesso giorno è stata presa e riconquistata la collina del 1878. Ordine dello stato maggiore, irrevocabile: deve essere chiaro, bisogna prendere Kortsa di sicuro La prima unità di artiglieria 573° rinforzò il 27° reggimento Kozani, il comandante di uno dei suoi pezzi di artiglieria, il tenente di riserva Giorgos Vatikis, si era appena diplomato alla Scuola di riserva di Syros.

Nel pomeriggio, altro attacco. Il giovane comandante in seconda, rese inservibili con le armi i due principali punti difensivi italiani. Ed è riuscito a montare la sua mitragliatrice sulla collina. Lassù, con le sue 10 mitragliatrici. Gli italiani attaccano. Cadde la prima mitragliatrice.

Secondo. Sei rimasti. Sentì dolore alla spalla. Ha pescato con il dito. Rosso scuro. Alcuni proiettili. Annusò la carne. Ma lui era ancora lì, in prima fila. Nuovo incendio Cinque, altri tre da fare. Infuriato, si precipitò al cannone, sparandosi. Il destino lo ha reso l’ultimo. I suoi soldati caddero all’unisono. Al crepuscolo arrivarono i rinforzi. Quando salirono, guidati dal sottotenente Konstantinos Kolombas, lo trovarono morto sopra il cannone, con il petto gasato.


Maura Pirlo

"Secchione di pancetta. Orgoglioso secchione di Twitter. Piantagrane. Studioso di cibo freelance. Devoto drogato del web."

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