Sul tavolo i piani Nato che mettono il “burlotto”

Comunicazione telefonica con Erdoğan l’ho avuto ieri La signora Mitsotakis In linea con gli obiettivi ufficiali della questione palestinese, l’accelerazione del processo greco-turco è anche un segno che l’accordo lanciato fa parte della pianificazione USA-NATO nella regione più ampia.

In particolare, i due leader avrebbero discusso dei recenti sviluppi della questione palestinese e della situazione nella Striscia di Gaza. Il primo ministro ha sottolineato “la necessità di evitare una crisi umanitaria e di non minacciare la stabilità regionale”.

Relativamente informazioni dalla presidenza turca Il rapporto afferma che “lo scambio di opinioni riguarda molti sviluppi preoccupanti, in particolare il conflitto israelo-palestinese e le violazioni dei diritti umani nella regione”. Erdogan ha affermato che la Turchia ha fatto ogni sforzo per porre fine a questo “processo di conflitto” e ha sottolineato che questo “può avere conseguenze molto negative su scala regionale e globale, e continuerà a farlo”. Ha aggiunto che “i paesi della regione devono compiere sforzi per fermare i conflitti e le violazioni dei diritti umani, nonché mantenere la pace e inviare un messaggio al mondo in questa direzione”, sottolineando che “le azioni intraprese sono la cosa giusta”. il più presto possibile per ridurre la reazione e non aumentarla.”

Ieri in questo periodo si è svolto ad Atene un incontro dei Vice Ministri degli Affari Esteri, K. Fragogiannise Vice Ministro degli Affari Esteri della Turchia, Ambasciatore Burak Aksaparcon l’oggetto ufficiale chiamato agenda di cooperazione positiva per lo sviluppo delle relazioni greco-turche nei settori del commercio, dell’economia, dell’energia, dei trasporti, della salute e dell’ambiente. Ricordiamo che il processo è “in corso” dal 2010 e, secondo fonti diplomatiche, “il clima è buono e tutte le questioni vengono discusse in un clima costruttivo”.

Naturalmente, i “progressi” registrati a questo livello sono stati usati come qualifica per accelerare la contrattazione nell’Egeo e nel Mediterraneo orientale, con i diritti sovrani di Grecia e Cipro che entrano nell’altare degli “accordi” capitali e dei progetti euro-atlantici, contro la penetrazione . altri centri imperialisti. Inoltre, l’urgenza è tale che oggi, martedì, nell’ambito del cosiddetto “dialogo politico” tra i ministri degli Esteri dei due Paesi, si terranno ad Atene colloqui tra il vice ministro degli Esteri, l’ex ambasciatore in Grecia. STATI UNITI D’AMERICA, Alexandra Papadopouloue da Aksapar, con oggetti “relazioni bilaterali tra Grecia e Turchia, questioni regionali e internazionali”, come dichiarato ufficialmente.

Dando l’impressione del desiderio del governo greco che il caso “andasse avanti”, i rappresentanti del governo, P. Marinakisieri, riferendo: “Cerchiamo il dialogo, crediamo nel dialogo, è importante rispettare il calendario che è stato fissato. “Sembra che ci sia una buona obbedienza e una reciproca aderenza ai principi fondamentali enunciati all’inizio,” riferendosi alla “road map” concordata nei recenti incontri Mitsotakis-Erdogan (a luglio alla NATO, a settembre a New York).

Sulla base di questa pianificazione, si prevede di riprendere le discussioni sulla questione a novembre Azioni di rafforzamento della fiducia (per azioni in campo militare), e in 7/12 incontro, sotto la guida dei due leader, di Il Consiglio Supremo di Cooperazione (SCC) a Salonicco, con la partecipazione dei ministri degli Esteri e della Difesa, nonché dei ministri del cosiddetto ministero “economico”, raggiungere un accordo su un’ulteriore accelerazione della “cooperazione economica bilaterale” oltre ai “progressi” da realizzare nei negoziati sull’“agenda positiva”. Tutto questo, mentre nello stesso periodo, con il governo greco come “mediatore”, si prevede la risoluzione del nuovo e fallito accordo sui rifugiati UE-Turchia.

All’Aia, con un “modello” pericoloso.

Il denominatore comune di tutti questi processi che si stanno intensificando è il processo di preparazione al rinvio della “disputa greco-turca” Corte internazionale di giustizia dell’Aia (ICJ), una posizione sostenuta dal governo, da SYRIZA e dal PASOK.

Sono iniziati i “preparativi sul campo” da parte del personale civile, con la nota propaganda del “garantire la pace”, per i preparativi da varare, con l’impronta del piano NATO e tutto ciò che comporta. Il primo obiettivo, come tutto indica, è la firma del “pagherò cambiario” che avrebbe scritto ciò che sarebbe stato realizzato nella DDR, su insistenza della borghesia turca Le acque territoriali della Grecia, il suo spazio aereo, la smilitarizzazione dell’arcipelago di Anat. Il Mar Egeo, dove si trovano le isole, gli isolotti e gli isolotti, hanno diritti al di fuori delle sue acque territoriali nella zona marittima oppure semplicemente atterrano sulla piattaforma continentale turca (che non è solo questione Castelrossoma tutte le isole dell’Egeo orientale) ecc., con le misure degli accordi di Helsinki e Madrid.

Il governo greco nega che si stia “solo” discutendo di ZEE e piattaforma continentale, ma anche in questo caso è solo ciò che dice in riferimento ad essa a destare preoccupazioni. negli accordi “modello” relativi a Italia ed Egitto.

Ricordiamo che l’accordo tra Grecia e Italia prevede ridurre gli impatti sulle Isole Diapontie (che ha un impatto negativo sulla delimitazione della ZEE con l’Albania) e così via Manovella (che ha un impatto sulla determinazione del confine della ZEE con la Libia).

Nei relativi trattati greco-egiziani, demarcazione parziale con assi al 26° e 28° meridiano escludendo Kastellorizo​​e metà di Rodi, dando così l’impressione di una pretesa turca sulla regione. Inoltre, la delimitazione non è determinata in base alla “linea centrale”, ma il confine si sposta più a nord, ha soddisfatto le richieste del governo egiziano e ha portato a una riduzione dell’influenza anche sull’isola più grande della Grecia, Creta.

Sulla base di questi accordi e con la “bussola” degli sforzi della borghesia per portare avanti i piani generali di accelerazione USA-NATO nel Mediterraneo orientale, come dimostrato dagli sviluppi nelle questioni di Palestina, Cipro e Libia, il governo ND si è affrettato a contrattare. , dando il via a sviluppi pericolosi.

(Fonte: Giornale “radicalista”.)

Ludovico Schiavone

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