Fino a ieri erano solo congetture, sondaggi d’opinione e paura di quello che poteva succedere. Ad oggi, è una realtà che tutti devono affrontare.
I fratelli italiani vinsero chiaramente le elezioni e assunsero un ruolo di primo piano negli sviluppi politici. Così, l’Italia diventerebbe il primo paese dell’Europa del dopoguerra ad avere – salvo imprevisti – il capo di un partito di destra, essenzialmente l’erede delle tradizioni del fascismo e di Benito Mussolini, come primo ministro.
Certo Giorgia Meloni non era affatto Mussolini e la sua ideologia e posizione non possono essere direttamente paragonate al fascismo “classico”. I tempi però sono cambiati e, per questo, l’estrema destra può avere un posto anche nei salotti del potere in Europa.
Meloni e Mussolini
Non poteva essere accaduto anche questo, durante il drammatico periodo tra le due guerre? Possibile che a quel tempo Mussolini e Adolf Hitler non fossero interlocutori di altri leader europei?
Sembra così. Tuttavia, è stato un errore cercare di curare la Meloni negli anni ’30. Ossia, ignorando le vere cause ei problemi contemporanei che hanno portato al risultato elettorale di ieri e collocandolo nella posizione di “leader” del terzo paese più grande e più forte dell’economia dell’UE.
Sarebbe altrettanto sbagliato cercare di gestire il nuovo governo italiano, dove Matteo Salvini e la vecchia conoscenza Silvio Berlusconi sono stati anche i primi violinisti, sulla base di stereotipi familiari. Chiunque, insomma, commette l’errore di seguire la ricetta di Ursula von der Leyen che, con le sue dichiarazioni di venerdì, sembra mettere l’Italia sullo stesso piano di Polonia e Ungheria.
Italia e UE
Se questo errore non verrà evitato, allora potrebbe avere ragione il quotidiano tedesco Handelsblatt nella sua valutazione secondo cui “se la Meloni vincerà le elezioni, la partecipazione dell’Italia all’Ue sarà minacciata”, che a sua volta “si troverà di fronte a una situazione così grave come la Brexit “. E allo stesso tempo sbaglia l’Economist che, nella sua recente analisi, pensa che ci siano così tanti confini e interdipendenze che “anche se Meloni volesse, potrebbero limitare i danni che può fare all’Ue”.
La verità è dolorosa per alcune persone, specialmente quelle della politica tradizionale, anche se non vogliono ammetterlo. Ma dovevano, soprattutto dopo i risultati delle elezioni italiane, che si sono aggiunti al 41% guadagnato da Marine Le Pen nel secondo turno delle presidenziali in Francia, il successo dei democratici svedesi nella recente competizione. il dominio politico di Viktor Orbán, che ora è il primo ministro più longevo dell’UE.
Responsabilità per conto
Qual è questo fatto? In primo luogo, che l’UE e la sua narrazione hanno, dopo crisi successive, deluso e oltraggiato milioni di cittadini “27”, se non la maggioranza di loro. In secondo luogo, il centrodestra e il centrosinistra, con le loro politiche, hanno aperto la strada all’estrema destra. Terzo, che la sinistra – anche quella che attinge alla storia del Pci – ha miseramente fallito nell’offrire un’alternativa credibile.
Infine, ma sicuramente non l’ultimo: non abbiamo ancora visto e vissuto il peggio. L'”era dei mostri” è appena iniziata.
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