Stavros Psillakis: Direttore “della porta accanto” – Notizie – notizie

UNil premio per il documentarista Stavros Psillakis si è tenuto il 25Quella Festival del documentario di Salonicco che quest’anno si svolgerà dal 2 al 12 marzo. Saranno proiettati 10 film di registi, in cui il pubblico scoprirà le storie delle persone intorno a loro che spesso vivono e vivono situazioni limite. Inoltre, il Festival onorerà Psillakis con uno speciale Golden Alexander in arrivo Tessalonicesiparlare con il pubblico alle proiezioni dei suoi film ma anche partecipare a discussioni aperte, nell’ambito della grande dedica di quest’anno ai “Documentari d’osservazione”.

Una delle voci più riconosciute del documentario greco, il regista e produttore Stavros Psillakis realizza film profondamente umani (“saggi esistenziali” come li chiama il festival), in cui tenta di osservare il mondo che ci circonda esplorando le anime dei suoi eroi, il la gente. intorno a noi. In un certo senso, si potrebbe dire, con i suoi film, Stavros Psillakis crea il suo speciale ritratto della Grecia moderna.

Salute, amicizia, morte

Alekos Zoukas, un uomo che non è più vivo, è il protagonista di “Maturità’ (2021) * un caro uomo, che si diverte e allo stesso tempo pensa e pensa profondamente. Difficilmente puoi dimenticarlo una volta che lo incontri e questo è immediatamente evidente in questo film generato spontaneamente, dove seguiamo il viaggio del regista con Zouka e i suoi amici in Pirsogianni. Ma quel viaggio si alterna alle rivelazioni del primo sulla sua esperienza con il cancro.

Questa malattia chiamata cancro potrebbe fare da sfondo al miglior film di Stavros Psillakis, “Mi sono mosso ascoltando il tempo” (2012): a partire dai medici e dal personale del Metaxa Cancer Hospital che hanno anche il cancro, seguiamo questo gruppo speciale di pazienti mentre continuano a lavorare in ospedale. Dallo shock di sentirlo per la prima volta, all’esperienza di “… ho imparato ad ascoltare il tempo”, il cancro pericoloso per la vita è diventato il maestro della vita per queste persone, non solo aggiungendo anni alla loro vita, ma aggiungendo Vita ai loro anni.

Il cancro è anche “l’ombra del film”Olimpia” (2015). Olympia è il nome della protagonista, una donna di 33 anni che, incinta di tre mesi, scopre di avere un cancro ai polmoni. Dopo molte esitazioni e difficoltà, l’embrione sarebbe stato salvato e sarebbe nato un bambino sano, Panagiotis. Quattro mesi dopo il parto e mentre il suo cancro colpisce, il regista e la troupe la seguiranno per quattro giorni…

Attraverso gli interventi paralleli dei due gruppi, il documentario “L’uomo che ha sconvolto l’universo” (2000) cerca di ascoltare le espressioni della follia, di vedere il drammatico conflitto dell’uomo con essa. Da una parte un gruppo di pazienti dell’Ospedale Psichiatrico di Chania e dall’altra un gruppo di ex malati cronici, ora dimessi dal manicomio, che stanno affrontando un doloroso processo di reinserimento e di impresa sociale, in viaggio di una settimana in Danimarca.

Memoria e quotidianità

Cortometraggio minuto La mia foto (2020) girato durante la quarantena, dopo aver ricevuto una commissione dal Thessaloniki Film Festival, nel progetto Spaces, ispirato al libro “Landscapes of Spaces” di Georges Perek. I cineasti coinvolti nel progetto hanno girato il film all’interno delle loro case, fornendo il proprio commento cinematografico contemporaneo sulla situazione senza precedenti del pianeta.

“In passato, ricordo, quando hanno chiesto la mia foto – per vedermi anche quando non eravamo insieme – ho detto loro che ti avrei dato la mia foto della biblioteca”, ha detto Stavros Psillakis. “Pensavo di essere i libri che amavo. Oggi, da adulto, mi chiedo se la mia faccia, solo mia responsabilità e non un favore naturale casuale, sia il libro che amo…”.

Athanasia, Thodoros, Giorgos, Chrysoula vivono e si muovono a Zephyri, Menidi e dintorni, sono i protagonisti del film”Racconti romani” (2014). Non vivono più in tende e accampamenti, ma in contesti urbani moderni, ciascuno secondo i propri mezzi. Attraverso le piccole storie che raccontano della loro vita, lentamente, lentamente, ognuno di loro rivela la propria personalità speciale. Diventano volti con sogni, speranze e delusioni.

Legionari, fotografi, guerra civile

Episodio autonomo della serie televisiva “Optiki gonija” di ERT,”Dilema” (2013) l’approccio di Yiannis Behrakis e Lefteris Pitarakis che hanno registrato con le loro telecamere importanti eventi bellici e momenti che hanno segnato l’umanità. La parola del titolo definisce il ruolo del fotoreporter tra le questioni etiche che sorgono in situazioni di guerra e violenza estrema.

“NO REASON incontro con George Maniatis”

FOR NO REASON incontro con George Maniatis” (2019) è un film su Giorgos Maniatis (1939-2018), legionario in Algeria all’età di 18 anni, poi scrittore e musicista * secondo lui “un pericolo pubblico”. Senza essere puramente biografico, questo film cerca le avventure della sua anima.

Nikos e Thodoris, proprietari di un’officina di riparazione di vespe a Chania, sono eroi di tutti i giorni le cui vite possiamo vivere per pochi istanti prima che vadano in pensione, mani su grasso e cuscinetti. Tutto questo nel documentario”Mylonogianni 120, La Canea” (2011) che è stato girato come episodio indipendente della serie televisiva ERT “Docville».

Ci resta il più emblematico dei documentari, forse Stavros Psillakis, il “Non c’è altro modo” (2009). A Creta, parti dell’Esercito Democratico resistettero anche quando la guerra civile finì in tutta la Grecia. Questo ribelle, illegale e premiato, nascosto per circa 14 anni nella prefettura di Chania, ha ricostituito l’organizzazione illegale KKE. Nel 1962 sei di loro scapparono e, attraverso l’Italia, raggiunsero Tashkent. Furono tutti mandati a casa nel 1976, allontanati dal Partito. Tutti e tre sono ancora vivi e diventano le figure centrali del film. Nel film seguiamo le storie di diverse persone in condizioni straordinarie per le condizioni odierne, che lottano per la dignità ed esempi di atteggiamenti difficilmente riscontrabili nel nostro tempo. L’eroe “protagonista” ed “invisibile” di questa storia, al di là dell’ideologia, incarna qualcosa di molto importante: un profondo impegno per l’uomo e la sua dignità.

Ludovico Schiavone

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