Politica migratoria: il dito della Germania puntato verso l’alto

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A partire dal: Giorgio Anastasiadis

Il ministro federale degli affari interni Nancy Faeser (SPD): il governo federale tace su una nuova crisi migratoria. Un commento del caporedattore Merkur Georg Anastasiadis. © Michael Kappeler/dpa/Klaus Haag

Il nuovo anno sarà probabilmente segnato da un nuovo movimento migratorio. La Grecia e l’Italia registrano un numero di arrivi in ​​rapida crescita dall’Africa e dal Medio Oriente. E dalla Germania sono arrivate di nuovo accuse e istruzioni. Un commento di Georg Anastasiadis.

La rivista “Der Spiegel” ha colto l’ultima occasione l’anno scorso per ammettere che la sua storia accusatoria sulla morte della ragazza rifugiata “Maria” in Grecia potrebbe non essere vera. Anche il luogo in cui si trova la ragazza, che sarebbe stata respinta in Turchia da spietati funzionari di frontiera greci nell’estate del 2022 e poi sarebbe morta a causa di una puntura di scorpione, non può essere provata nonostante le intense ricerche. Presumibilmente, le organizzazioni non governative vogliono solo aumentare la pressione sul governo con la storia di porre fine alla politica di espulsione al confine esterno.

Non solo in Grecia cresce la rabbia per le nuove accuse di Berlino

Cosa possiamo imparare da questo? La crisi migratoria del 2015 è tornata, così come il dito indice alzato della Germania, che sta istruendo le guardie di frontiera in Italia e Grecia da una distanza di sicurezza su come contrastare gli attacchi centomila volte. Non solo in Grecia, che si sente lasciata sola dal resto dell’Ue, cresce la rabbia per le nuove accuse di Berlino. Anche in Italia c’è la sensazione trasversale che le cose non possano andare avanti così: un migrante su dieci che arriva in Italia dall’Africa scende da un battello di soccorso gestito da un’organizzazione umanitaria tedesca senza governo federale disponibilità ad accogliere questi migranti.

La divisione del lavoro è simile a quella del 2015: la Germania è di nuovo responsabile del morale, mentre i paesi della frontiera esterna meridionale hanno il compito di affrontare la crisi sul terreno, e anche loro subiscono un duro colpo. Ministro dell’Interno Faeser la dice lunga sul pericolo rappresentato per i cittadini del Reich. Lui e il suo governo a semaforo sono rimasti in silenzio su come fermare il contrabbando criminale e garantire più ordine alla frontiera. L’unico segnale che è uscito dal vertice sull’immigrazione di ottobre è stato l’impotenza, mentre di nuovo capi distrettuali e sindaci confiscare la palestra in qualche modo devono accogliere le persone che vengono.

Giorgio Anastasiadis

Calvina Fontana

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