Italia: Caos politico sul caso anarchici Cospito – Meloni parla di sfide allo Stato

La risposta dell’Italia all’ERT: Christian Mavris

Sono passate meno di 48 ore dalle rivelazioni del deputato dei Fratelli Italiani, Giovanni Donzelli, sulla collusione tra l’anarchico Alfredo Cospito e la mafia imprigionata nel carcere di Sassari, e da allora gli sviluppi sulla scena politica italiana sono rimasti instabili. rappresentando la prima grande crepa interna per il Governo Meloni.

“Le condizioni di salute del detenuto non possono essere elemento di pressione”

“Lo stato di salute dei detenuti non può essere un elemento di pressione” perché se è un fattore di distensione autobus 41 (un duro regime carcerario), costituirebbe un precedente “nella serie di pressioni dei detenuti”. Con queste parole il ministro della Giustizia italiano, Carlo Nordio, si è rivolto ieri sera al Senato italiano in un briefing sul caso Cospito.

Per quanto riguarda la divulgazione di informazioni riservate da parte dell’on. Donzelli, Nordio ha fatto genericamente riferimento ai fascicoli investigativi aperti dalla Procura di Roma, ma non (finora) ai due presunti leaker, Donzelli e Delmastro. Il Ministro ha anche sottolineato, in generale, che “è bene ricordare tutto questo gli atti diretti contro i detenuti in autobus 41 sono dati sensibili (…) sarà quindi richiesta una preventiva verifica e valutazione del loro contenuto”.

“Il Pd ha aperto una scappatoia alla mafia” – Tumulto al Senato italiano

Non appena sono partite le informazioni dal ministero della Giustizia Nordio chiedere tempo al Senato, che si è tenuto su una nota molto alta. Il ‘nodo’ è nato quando un senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, sulla base di una visita di esponenti del Pd in ​​carcere per conoscere lo stato di salute di Alfredo Cospito lo scorso 12 gennaio, ha accusato l’opposizione di sinistra di “aver aperto scappatoie alla mafia, forse per caso” sulla dura questione carceraria (autobus 41).

L’opposizione ha chiesto al presidente del Senato, Ignacio La Russa, di censurare le accuse. Ma lui stesso ha rifiutato, affermando che “non posso censurare, così come non ho censurato quello che ho sentito prima. Nessuno qui può censurare discorsi indesiderati, né di destra né di sinistra, va a tutti”.
Di conseguenza, i senatori del Pd, del Movimento 5 Stelle e degli Avs sono usciti dall’aula in segno di protesta.

Georgia Meloni: una sfida allo Stato, consiglio prudenza e responsabilità

Con il termometro politico alle stelle, lo stesso premier georgiano Meloni è intervenuto telefonicamente ieri sera in una trasmissione televisiva sul canale Rete 4.

“Ho chiamato perché bisogna stare attenti quando si affronta una questione così delicata, perché il modo in cui si usano certe espressioni e termini può ingigantirla”, ha detto il premier italiano, che ha aggiunto di raccomandare “attenzione” e “responsabilità” nei confronti affrontare le questioni. .

“Il problema non è stato causato da noi”, ha detto Meloni. “Qualcuno ha detto che il governo sta interferendo in qualche modo con la piazza. Voglio capire come. Il governo non è responsabile di prendere decisioni, sono affari del tribunale. Il governo non ha fatto nulla, la nostra macchina è stata fatta saltare in aria da funzionari dell’ambasciata, minacce continue da anarchici contro lo Stato e ci si chiede se il Governo stia dando fastidio alla piazza… mi stupisco”.

Riferendomi all’articolo di giornale di qualche giorno fa Domini (“Meloni vuole che Cospito muoia in carcere”) ma anche in dichiarazioni di anarchici (che, secondo lo stesso presidente del Consiglio italiano, avrebbero detto: “Colpiremo con armi rivoluzionarie chi si nasconde dietro quanto accaduto a Cospito”) Meloni ha sottolineato che “questa non è una sfida al Governo, ma allo Stato, e lo Stato riguarda tutti noi. Non è una questione di politica, di destra o di sinistra” e ha anche aggiunto che “il governo non ha fatto altro che il suo dovere, senza alzare i toni”.

Il presidente del Consiglio ha proseguito, con più ampi riferimenti alla gestione del caso Cospito da parte della stampa. “Negli ultimi giorni, quando ho incontrato i giornalisti, mi hanno fatto domande su questo problema, quindi non abbiamo mangiato questo problema. Abbiamo effettuato il primo attacco incendiario contro funzionari dell’ambasciata, poi abbiamo effettuato un altro attacco, una situazione in escalation, e abbiamo attivato ciò che dovevamo attivare. L’infedeltà non nasce di nostra spontanea volontà. Questa discussione è stata ritenuta necessaria per iniziare, ma il governo non l’ha avviata. Il ministro Nordio ha risposto (al Senato) al punto“.

Ludovico Schiavone

"Analista incredibilmente umile. Giocatore. Organizzatore. Specialista estremo di zombi. Orgoglioso esperto di Twitter. Appassionato introverso."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *