Come oggi: 24 anni dall’elezione del Beato Arcivescovo Christodoulos

Era il 28 aprile 1998, proprio come oggi, esattamente 24 anni fa, quando il beato Arcivescovo Christodoulos, quale Metropolita di Demitriados, fu successivamente eletto Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia.

A suo tempo la Chiesa è diventata molto vicina alle persone e soprattutto ai giovani e con la sua semplicità ma allo stesso tempo ha affascinato i fedeli con i suoi discorsi.

Il cammino verso l’arcidiocesi

Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Christodoulos è nato nel 1939 a Xanthi e ha studiato Legge e Teologia. Dottore in Teologia, laureato in francese e inglese, fluente in italiano e tedesco, è stato ordinato diacono nel 1961 e anziano nel 1965.

Per nove anni fu predicatore nella chiesa dell’Assunzione della Vergine Faliro, mentre per sette anni fu segretario del Santo Sinodo.

Da giovane, a soli 35 anni, nel 1974 fu eletto Metropolita dei Demitriados, da dove lasciò quando fu eletto Arcivescovo di Atene.

Partecipò a numerose missioni ecclesiastiche all’estero, mentre scrisse numerosi testi scientifici e costruttivi. Scrisse articoli sulla stampa ecclesiastica, ma anche sui giornali.

Nel 1998, dopo la morte dell’arcivescovo Seraphim, tre candidati si sono distinti maggiormente: Demitriados Christodoulos, Theon Ieronymos e poi Alexandroupolis (ora Salonicco) Anthimos.

Fu eletto l’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, Demitriados Christodoulos, che fece scalpore nell’opinione pubblica, fin dal primo momento iniziò a leggere discorsi da “passeggero” nella vivace metropoli di Atene.

“Anche con gli orecchini…”

Molto rapidamente tutti parlavano dell’arcivescovo, che chiedeva ai giovani di avvicinarsi alla Chiesa, “anche con gli orecchini”, scusandosi con i giovani per ciò che gli anziani non facevano, mentre subito iniziava ad occuparsi del rilancio di tutta la Chiesa servizi e in particolare il settore della beneficenza.

Sotto la sua guida, l’opera della Chiesa è stata promossa in tutti i circoli sociali. Sono state create nuove organizzazioni che coprono aree come la bioetica, la cura dei tossicodipendenti, le donne maltrattate, le madri non sposate.

Infine, ha fondato l’Organizzazione Non Governativa “Solidarietà” attraverso la quale vengono forniti aiuti umanitari, su scala mondiale.

Ha fondato servizi Internet, oltre a creare una biblioteca digitale in 9 lingue, una galleria, una biblioteca musicale e un portale di notizie culturali in greco e inglese.

L’arcivescovo con il suo discorso ha provocato una reazione. È stato commentato positivamente, ma anche negativamente.

Simitis e il Patriarcato ecumenico

Due grandi eventi hanno segnato i suoi primi anni di pastorale: il conflitto con il governo K. Simitis per l’inclusione della religione nell’identità, iniziato nella primavera del 2000 e che ha occupato l’opinione pubblica per circa due anni, e subito dopo è iniziata la crisi. con il Patriarcato Ecumenico che è durato fino al 2004 e si è concluso dopo l’intervento del Ministro dell’Istruzione Marietta Giannakou.

Per la prima volta nella storia, nel 2001 cominciò ad apparire che l’arcivescovo avrebbe ricevuto papa Giovanni Paolo II ad Atene in quel momento, un fatto che prima sembrava impensabile.

Ci fu qualche reazione, ci furono annunci di fanatici, ma lo stesso arcivescovo riuscì e convinse prima di tutto la gerarchia e il papa a visitare Atene, su invito dell’allora presidente della Repubblica K. Stefanopoulos.

Nell’arcidiocesi, e davanti ai membri del Santo Sinodo, il Papa ha chiesto scusa per le sofferenze passate.

L’arcivescovo è stato il primo ad applaudirlo, seguito dalla Gerarchia sinodale. Il ghiaccio tra le due Chiese, in quel momento, iniziò a sciogliersi.

Cinque anni dopo, nel dicembre 2006, l’arcivescovo ripagherà la visita del papa recandosi in Vaticano, dove ora incontra il neoeletto papa Benedetto XVI.

Conto alla rovescia

La vita e le attività dell’Arcivescovo hanno cominciato a cambiare sabato 9 giugno. In quel periodo avrebbe visitato il Patriarcato di Alessandria, poche ore dopo un estenuante tournée nel nord della Grecia, dove si è mostrato instancabile, attivo, impressionando tutti, perché in poche ore ha pronunciato 19 discorsi.

Sabato mattina sono iniziati dolore, indigestione e febbre. Non lo mise giù, rifiutandosi di andare dal dottore. Invece voleva visitare Alessandria. I suoi stretti colleghi lo hanno fatto pressioni e lo hanno convinto ad andare in ospedale. Entrò in Aretaio.

All’inizio non c’erano preoccupazioni. Era considerato un semplice caso di malessere. Finché la brutta notizia non suona il primo campanello, per un tumore all’intestino. Ha poi subito un intervento chirurgico ed è stato trovato un tumore al fegato.

Rimase per giorni in terapia intensiva e poi in reparto ospedaliero. La situazione resta critica. Fino a quando il chirurgo Dott. Andreas Tzakis, un amico personale dell’arcivescovo, che è stato anche onorato dal Santo Sinodo, è venuto in Grecia e ha dato all’arcivescovo una luce di speranza. La parola magica è “trapianto”.

L’operazione è stata pianificata per il centro speciale Jackson Memorial situato a Miami e guidato da Andreas Tzakis.

“Io sono il tuo Christodoulos”

L’arcivescovo sarà dimesso dall’ospedale il 20 luglio. Con voce tremante, chiaramente eccitato, si rivolse al panellenico dicendo le parole: “Io sono il tuo Christodoulos”.

Sabato 18 agosto è partito dall’aeroporto militare di Elefsina. Rimase a Miami per cinquanta giorni, finché non fu trovato un impianto adatto. L’istante prima di entrare nel Centro Trapianti Speciali aveva già cominciato a pagare psicologicamente la sua impazienza.

Era domenica 7 ottobre, quando è stato informato che l’impianto era stato recuperato da un giovane donatore sano, vittima di un incidente stradale. Fu subito ricoverato in sala operatoria, ma poche ore dopo si scoprì che la sua malattia si era diffusa e un trapianto era impossibile.

Ha rifiutato testardamente e il 14 gennaio i medici hanno rilasciato una dichiarazione in cui sottolineava “l’ulteriore deterioramento” della sua salute. Il conto alla rovescia è iniziato…

Il 28 gennaio 2008 alle 05:15 WIB, è morto all’età di 69 anni.

Ludovico Schiavone

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